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Bimota KB4 e KB4-RC, naked e sportiva

La KB4 È una sportiva che nel design si richiama fortemente a quelle prodotte dal marchio riminese negli anni 70, ma nella sostanza è modernissima. Rispetto alle prime “uscite pubbliche” è cambiata pochissimo, la KB4-RC invece è la versione senza carena che mantiene inalterate le caratteristiche tecniche della sorella vestita
Da mesi Bimota faceva “intravedere” sulle sue pagine social la KB4 che ora a EICMA è diventata una realtà concreta: è una sportiva che nel design si richiama fortemente a quelle prodotte dal marchio riminese negli anni 70, ma nella sostanza è modernissima. Rispetto alle prime “uscite pubbliche” è cambiata pochissimo, questo significa che è stato mantenuto il telaio con la parte anteriore a traliccio in tubi d’acciaio e quella posteriore costituita da piastre in lega sulle quali è infulcrato il forcellone, soluzione cara a Bimota.



Tecnica raffinata
Tra le soluzioni degne di nota, il radiatore sistemato in posizione inclinata tra il motore e la ruota posteriore: garantisce il “raffreddamento in pressione” e ha consentito ai tecnici di avvicinare il motore alla ruota anteriore; di conseguenza sono stati ottenuti un buon carico sull’avantreno e un forcellone lungo nonostante un interasse di soli 1390 mm, cioè di ben 50 mm inferiore rispetto a quello della Kawasaki Ninja 1000 dalla quale il propulsore è prelevato. Contenuto anche il peso: solo 189 kg in ordine di marcia.

Sospensioni Öhlins
La componentistica è degna di una moto di fascia elevata: l’impianto frenante impiega davanti due dischi di 320 mm con pinze monoblocco Brembo e dietro un disco di 220 mm. Ci sono cerchi forgiati in alluminio a cinque razze della OZ con pneumatici Pirelli Diablo Rosso III 120/70-ZR17 e 190/50-ZR17 e sospensioni Öhlins: forcella FG R&T NIX30 e ammortizzatore TTX36.
La KB4 è il secondo prodotto presentato da Bimota negli ultimi 20 mesi, dopo la Tesi H2 che è già dai concessionari; visto il legame strettissimo con Kawasaki (che ha rilevato un pacchetto azionario della factory italiana), era ovvio che anche qui venisse montato un propulsore della Casa di Akashi, nello specifico il quattro cilindri di 1043 cm³ della Ninja 1000: 142 cavalli a 10.000 giri/minuto e 111 Nm di coppia a 8.000 giri/minuto. Non avvicina i 200 cavalli delle concorrenti più agguerrite, ma da usare sulle strade aperte al traffico è molto più di quanto serva.

Anche naked
A Milano, il marchio riminese ha presentato anche una interessante versione naked della KB4. La base tecnica è pressoché la stessa, ma la connotazione è più “classic” anche se la posizione di guida resta sportiva. Viene identificata dalla sigla KB4-RC, che sta per Race Café, e propone in un modo nuovo la filosofia “vintage inspired” Bimota. Anche qui, fascino inimitabile.



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