Basta action camera o fotografi improvvisati. Ora c’è Kanyarfoto
Piazzati sulle curve più famose d’Europa, i fotografi di Kanyarfoto immortalano le gesta dei motociclisti a passeggio. E se la foto ti piace, puoi comprartela e portarti a casa un risultato professionale
Il motociclista, si sa, è un po’ vanitoso. Che si tratti del giretto della domenica o del grande tour sui passi alpini, la tentazione di portarsi a casa una bella foto “in piega” è sempre presente. Le soluzioni fai-da-te non mancano: telecamera sul casco, supporto sul manubrio, GoPro in modalità time-lapse o addirittura l'amico che vi precede e vi aspetta due curve più in là con in mano il vostro cellulare... ma il più delle volte il risultato è una sequenza traballante di curve tagliate male, orizzonti storti e, peggio ancora, inquadrature dove si vede più il cruscotto che la moto. E allora? Ecco che entra in gioco Kanyarfoto, un servizio che sta conquistando motociclisti in tutta Europa con una formula semplice ma azzeccata: fotografi veri, appostati nei punti giusti, che scattano mentre tu pensi solo a guidare.
La piega la mette il pilota, lo scatto lo fa il fotografo
Il servizio piazza i propri operatori su alcuni dei tratti più fotografati del continente: tornanti alpini, curve panoramiche, strade amate dai motociclisti. Lì, con attrezzatura professionale, aspettano il passaggio dei veicoli e scattano immagini ad alta qualità, cogliendo il momento in cui il centauro si inclina, magari accenna un saluto, o semplicemente si gode la traiettoria. Il motociclista non deve fare nulla: sul sito è sufficiente inserire data e località, e se il proprio passaggio è stato immortalato, potrà vedere le anteprime, acquistare le immagini e scaricarle in alta risoluzione. Insomma, addio selfie storti o amici che sbagliano il tempo dello scatto.

Video virali e cadute (senza danni) da milioni di views
A rendere il progetto ancora più noto ci pensano i social. L’account Facebook e quello Instagram di Kanyarfoto raccolgono centinaia di clip, spesso ironiche, dedicate a motociclisti meno esperti alle prese con curve strette e manovre azzardate. Nessuna derisione, solo un tono leggero e goliardico, che accompagna quei piccoli “errori di gioventù” che ogni motociclista ha vissuto almeno una volta. Uno scivolone sul bagnato, una piega finita male, tutto materiale non vendibile (ovviamente) ma che sui social fa volare gli account. Oltre che bravi, anche furbi!