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Autostrade, da luglio aumenti al casello

Già alle prese con gli effetti dell’inflazione, con i costi di diesel e verde e con le bollette arrivate ormai alle stelle, gli italiani dovranno di qui ai prossimi giorni fare i conti anche con l’aumento dei pedaggi autostradali. Ricordando tra ritardi e cantieri il "discutibile" servizio offerto da Autostrade, Assoutenti minaccia di fare ricorso al Tar
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Industria e finanza
Prezzi autostrade
Dopo quelli di diesel e benzina, gas, energia e materie prime, arriveranno a breve anche i rincari dei pedaggi autostradali. La decisione, ha spiegato l’amministratore delegato Roberto Tomasi parlando di “un aumento risibile” è solo in fase istruttoria, ma è assai probabile che, a partire dai primi giorni di luglio, il prezzo del biglietto al casello cresca dell’1,5%. Il motivo, spiegano da Autostrade, andrebbe in primis rintracciato nell'approvazione del piano economico finanziario e non tanto nell’aumento dei costi di energia e materie prime, che tuttavia gravano sui tanti cantieri ancora aperti lungo l’intera rete autostradale. “Un problema serio”, ha detto Tommasi, spiegando come “in questi primi sei mesi si abbia avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente, poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo".  Ulteriori voci di spesa che tuttavia, ha sottolineato ancora l’ad di Autostrade, non andranno a frenare il piano di investimenti dell’azienda: “non può essere un meccanismo con il quale noi blocchiamo i nostri investimenti. Anzi noi dobbiamo continuare a investire nella speranza che poi ci sia anche un elemento speculativo in questa fase che possa in qualche modo rientrare, anzi non possiamo non pensarlo”.

Assoutenti: “improponibile”
Ad ogni buon conto, l’aumento dei costi autostradali è, come accennato sopra, ancora in via di definizione: la decisione sarà presa di qui alle prossime ore dalle autorità competenti, ma Assoutenti ha già annunciato di essere pronta a impugnare l’eventuale aumento dinanzi al Tar del Lazio. “Anche solo l’idea di aumentare il costi dei pedaggi sulla rete Aspi è improponibile - ha detto il presidente Furio Truzzi -. Gli automobilisti che utilizzano l’infrastruttura autostradale pagano ogni giorno il prezzo di un servizio in netto peggioramento, tra cantieri, ritardi, traffico e criticità varie, e proprio in tal senso e per la logica del price-cap le tariffe dovrebbero diminuire, non certo aumentare. Senza contare che Aspi è oramai tornata in mano pubblica con il passaggio alla guida di Cassa Depositi e Prestiti”. 

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