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SBK 2020 Aragon- Rea è tornato davanti: per Ducati si fa dura

Rea ha solo 10 punti di vantaggio su Redding, ma grazie a partenze a razzo è riuscito a vincere le ultime 5 gare su 6. Nel team Aruba, Scott non è più il migliore in ogni occasione, i due piloti ufficiali si rubano punti a vicenda. Mancano ancora 4 round e tutto può succedere, ma il team italiano dovrà sfruttare ogni minima occasione
Johnny Fast ha colpito ancora. Nella domenica del primo round ad Aragon, Rea ha vinto sia la superpole race che gara 2, ha riguadagnato la testa della classifica su Scott Redding e allungato il proprio margine sull'inglese fino a 10 più che simbolici punti. Il doppio successo vale quattro volte tanto alla luce di quanto ha fatto il suo principale avversario nella corsa al titolo 2020. Il 45 di Ducati ha agguantato un solido secondo posto nella corsa sprint, ma solo la medaglia di legno in gara 2.

Il più reattivo
Rea ha costruito le due vittorie grazie ad altrettante ottime partenze. Baz ha provato a mettergli i bastoni tra le ruote nella gara del mattino, ma non è durato nemmeno un giro, Redding in gara due ha provato a mettersi all'inseguimento del rivale in quella del pomeriggio, ma è velocemente scomparso alle sue spalle. Il pilota della Kawasaki ha proprio nei primi giri la sua arma vincente. Sia nella superpole race che in gara 2 ha firmato il proprio best lap al secondo passaggio, tirando una cinghiata sugli avversari che non sono più stati capaci di riprenderlo. Non che Redding, Davies e Bautista siano andati piano: il passo del nordirlandese lo hanno hanno avuto per ben più di metà gara (Scott solo nella prima delle due, Bautista nella seconda). Jonathan però ha potuto gestire quel tesoretto compreso tra il secondo e i due secondi, impedendo alle Ducati di prendergli la scia e mettendo un'assicurazione su eventuali errori (come quello in gara due che ha riportato per un giro Davies a contatto. Insomma, Johnny Fast ha colpito ancora.

Compagni o rivali
La versatilità della Panigale V4R si è poi dimostrata un'arma a doppio taglio: quando le cose vanno bene Ducati ora sembra in grado di mettere almeno un'altra moto davanti a Rea - come è successo in gara 1-, ma invece quando Johnny scappa, Redding non è sempre il primo dei suoi inseguitori. È successo a Portimao con Rinaldi, migliore dell'inglese, si è ripetuto ad Aragon con Davies secondo alle spalle del cinque volte campione del mondo. Così facendo Scott perde punti preziosi in un campionato tirato come questo, mentre Lowes dopo gli exploit dell'esordio non sembra più in grado di rappresentare una minaccia per il capo squadra e anzi mostra un'involuzione preoccupante. Da quest'anno poi Johnny non ha più la spina nel fianco di Razgatlioglu e la Kawasaki gioca assolutamente con il centravanti unico.

L'anno che verrà
Il campionato 2020 è comunque ancora abbastanza aperto: vuoi perché il margine tra Rea e Redding è ristretto, vuoi perché ci sono ancora 4 round per 12 gare, vuoi perché due di queste piste (Barcellona ed Estoril) non sono un'abitudine per le derivate di serie, permettendo così a Redding di partire più o meno alla parti con gli avversari in quanto a set up della moto e apprendimento della pista. Prima però c'è da correre il prossimo weekend ancora ad Aragon, e il Team Aruba dovrà trovare uno spunto in più per rendere il proprio pacchetto più competitivo fin dallo start.
La stagione in corso è anche già un antipasto di 2021: Rinaldi e Davies si stanno giocando la moto ufficiale per l'anno prossimo, ma poi c'è anche da considerare la Panigale di Barni e un paio di Yamaha con il sellino libero o traballante: Locatelli e Folger sono alla finestra. Infine Honda: il primo podio è arrivato, in Hrc lo hanno festeggiato come una vittoria. Haslam rimarrà anche l'anno prossimo con la squadra ufficiale o c'è da attendersi un nuovo arrivo dalla MotoGP?

Qui il calendario completo.

Qui la classifica aggiornata.

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