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Razgatlioglu e Garrett fanno sognare Yamaha: Iwata si gode i propri gioielli

Il turco è in testa al mondiale delle derivate di serie, il texano apprende in fretta sia in superbike che in MotoGP. Toprak rimarrà con Dosoli per diventare l'antidoto a Jonathan Rea, Garrett potrebbe guidare la M1 del team Petronas nel 2022
Nonostante in MotoGP Maverick Vinales se ne sia andato sbattendo la porta e l'era di Valentino Rossi sembri essere ai titoli di coda, Yamaha ha di che rallegrarsi nel guardare al proprio parco piloti. Le buone notizie arrivano soprattutto dal fronte superbike, con Toprak Razgatlioglu lanciato in testa al mondiale e Garrett Gerloff in rapida ascesa.

Vincente e blindato
A Donington il turco del team ufficiale Yamaha ha dato una dimostrazione di forza: ha guidato in maniera superba in gara 1, vincendo in rimonta dalla 13esima posizione, per poi replicare il successo in gara 2, portando Jonathan Rea all'errore. La doppietta su suolo “nemico” ha permesso a Toprak di balzare in testa al campionato, che ora guida con 2 punti sul nordirlandese.
Il pilota gestito da Kekan Sofuoglu non è solo velocissimo, ma anche costante, e soprattutto solido mentalmente: gli ultimi avversari di Rea nella lotta mondiale – Alvaro Bautista e Scott Redding- sono finiti nel tritacarne del sei volte campione del mondo, sconfitti sulla lunga distanza e nei duelli corpo a corpo. Razgatlioglu sembra avere una stoffa diversa: non si esalta nei successi e non si deprime nelle difficoltà; quando c'è da combattere non si tira indietro e riesce a non farsi influenzare dalle sirene della MotoGP.
Toprak non ha mai accettato di salire sulle M1 vacanti in questi due anni, e nemmeno la partenza di Vinales lo ha scosso: anzi, il turco ha firmato il rinnovo con la struttura di Andrea Dosoli tra le derivate di serie, ben concentrato sull'obiettivo di vincere il titolo in superbike. Razgatlioglu ha conquistato la sua prima gara in sbk e il titolo riservato agli indipendenti nel 2019, alla sua seconda partecipazione al campionato. A quel punto il 54 ha lasciato Kawasaki per Yamaha, scegliendo un team ufficiale subito invece che il ruolo di “erede” di Rea. La scommessa sembra avere pagato: il bilancio 2021 è già migliore dell'anno scorso, con tre vittorie contro le due del 2020 e un feeling in crescita con la R1.

Grinta da vendere e il giusto passaporto
Garrett Gerloff ha debuttato in Europa solo l'anno scorso, dopo una prima parte di carriera nel MotoAmerica, con due titoli supersport vinti. Durante una stagione da rookie “mozzata” dal coronavirus, il texano ha imparato velocemente a conoscere alcune delle piste continentali e si è tolto la soddisfazione dei primi podi. Quest'anno ha subito fatto vedere un sensibile miglioramento: il pilota di Spring è veloce, anche se inconstante nel corso di una gara. È capace di grandi rimonte, ma anche  di clamorose cadute. In gara 1, a Donington, è caduto quando era in zona podio, ma poi ha rimontato fino alla settima posizione. In gara 2 invece ha conquistato un bel secondo posto, e tra gli indipendenti è decisamente il pilota dal miglior rendimento.
Anche per Gerloff ci sono dei contatti in corso con la MotoGP: l'anno scorso Garrett aveva sostituito Valentino Rossi nelle libere di Valencia, debuttando sul bagnato. L'approccio del texano non è stato per niente timido, nonostante una moto completamente nuova. Due weekend fa, ad Assen, Garrett è tornato sulla M1, al posto dell'infortunato Franco Morbidelli. Gerloff non ha sfigurato: pur qualificandosi ultimo, a due secondi da Vinales, il numero 31 era nel mezzo secondo di distacco dalla 15esima posizione, più o meno sugli stessi tempi di Alex Marquez, Lorenzo Savadori, Luca Marini, Enea Bastianini, vale a dire piloti esordienti o quasi. In gara il gap è aumentato, ma la penultima posizione non va letta come una sconfitta per chi non aveva nemmeno mai fatto un test.
A differenza di Razgatlioglu, Gerloff è davvero al centro di trattative. Il team Petronas lo sta valutando per una delle due moto in ottica 2022, che Franco Morbidelli vada nel team factory o meno. Il passaporto americano di Garrett farebbe molto piacere anche a Carmelo Ezpeleta, che desidera un pilota statunitense in MotoGP dai tempi del ritiro di Nicky Hayden dalla classe regina.
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