Gli appennini con il road book: eventi in fuoristrada dalla Romagna alla Basilicata
Mirco Urbinati organizza Transitalia Marathon e Italian Challenge: due modi diversi di avvicinarsi alla navigazione, con differenti gradi di avventura da vivere. "Il Transitalia si rifà alla tradizione dei rally, mentre a ottobre terremo un evento che coniuga cultura, moto e buon cibo".
Image
Off-Road
Quando si parla di adventouring è facile pensare agli sterrati del Piemonte e della Liguria, ma anche gli appennini sono territori particolarmente vocati a questo modo di andare in moto. Le quote sono mediamente più basse, ma spesso l'entroterra del centro-sud Italia è anche meno antropizzato, regalando grandi soddisfazioni agli appassionati. Ne abbiamo parlato in una video intervista con Mirco Urbinati, organizzatore del Transitalia Marathon e dell'Italian Challenge. Eccone alcuni estratti.
Ripartire dopo il lockdown
Il centro delle attività di Urbinati è Rimini, la città da dove partirà il Transitalia Marathon anche in questo 2020, pur cambiando location: “Faremo qualcosa di diverso e anche la prima tappa, pur terminando a Sensepolcro, ci arriverà da un direzione completamente diversa. Il secondo giorno invece andremo fino a Todi. Le prime due giornate saranno le più facili dal punto di vista del percorso, mentre con la terza e la quarta tappa i percorsi saranno più da motorally”. Il Transitalia Marathon scenderà fino a Cascia e poi terminerà a L'Aquila e come ogni anno più o meno ci saranno mille chilometri da percorrere per arrivare a fine evento. I percorsi sono tracciati con il pieno supporto della FMI, che segue con particolare attenzione l'iniziativa. Come sempre un peso importante lo avranno le moto della categoria “storiche”, che da sempre sono la delizia del parco chiuso: “Negli anni abbiamo avuto moto bellissime, come la Bmw di Birbes o la Yamaha di Colombo. Ma ci sono anche mezzi molto meno recenti, anche se il cuore e anche l'origine della manifestazione si rifanno proprio agli anni d'oro dei rally africani”.
Ovviamente fare il Transitalia (28 settembre-3 ottobre) ai tempi del Coronavirus impone una serie di misure di sicurezza, di norme per il distanziamento sociale e anche qualche sacrificio dal punto di vista della convivialità: i pasti andranno consumati in contesti meno affollati e probabilmente i brindisi si faranno a distanza.
Italian Challenge
Per chi non ama lo sterrato ma vuole invece viaggiare su asfalto senza rinunciare al gusto della navigazione c'è invece l'Italian Challenge, un'avventura in quattro tappe da Misano a Maratea, decisamente particolare per la formula che prevede. “Sono tutte strade secondarie e poco battute, con un asfalto che richiede spesso attenzione persino più dello sterrato. Sarà fornita una traccia, ma in alcuni tratti i partecipanti dovranno invece proseguire seguendo alcuni indizi che li metteranno in relazione con il territorio”. Tanti chilometri, buon cibo e cultura saranno alla base del mix di questa edizione che si terrà dal 20 al 25 ottobre.
Ripartire dopo il lockdown
Il centro delle attività di Urbinati è Rimini, la città da dove partirà il Transitalia Marathon anche in questo 2020, pur cambiando location: “Faremo qualcosa di diverso e anche la prima tappa, pur terminando a Sensepolcro, ci arriverà da un direzione completamente diversa. Il secondo giorno invece andremo fino a Todi. Le prime due giornate saranno le più facili dal punto di vista del percorso, mentre con la terza e la quarta tappa i percorsi saranno più da motorally”. Il Transitalia Marathon scenderà fino a Cascia e poi terminerà a L'Aquila e come ogni anno più o meno ci saranno mille chilometri da percorrere per arrivare a fine evento. I percorsi sono tracciati con il pieno supporto della FMI, che segue con particolare attenzione l'iniziativa. Come sempre un peso importante lo avranno le moto della categoria “storiche”, che da sempre sono la delizia del parco chiuso: “Negli anni abbiamo avuto moto bellissime, come la Bmw di Birbes o la Yamaha di Colombo. Ma ci sono anche mezzi molto meno recenti, anche se il cuore e anche l'origine della manifestazione si rifanno proprio agli anni d'oro dei rally africani”.
Ovviamente fare il Transitalia (28 settembre-3 ottobre) ai tempi del Coronavirus impone una serie di misure di sicurezza, di norme per il distanziamento sociale e anche qualche sacrificio dal punto di vista della convivialità: i pasti andranno consumati in contesti meno affollati e probabilmente i brindisi si faranno a distanza.
Italian Challenge
Per chi non ama lo sterrato ma vuole invece viaggiare su asfalto senza rinunciare al gusto della navigazione c'è invece l'Italian Challenge, un'avventura in quattro tappe da Misano a Maratea, decisamente particolare per la formula che prevede. “Sono tutte strade secondarie e poco battute, con un asfalto che richiede spesso attenzione persino più dello sterrato. Sarà fornita una traccia, ma in alcuni tratti i partecipanti dovranno invece proseguire seguendo alcuni indizi che li metteranno in relazione con il territorio”. Tanti chilometri, buon cibo e cultura saranno alla base del mix di questa edizione che si terrà dal 20 al 25 ottobre.
Aggiungi un commento