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TVS richiede il primo brevetto per uno scooter a celle combustibili

Mentre tutti si preoccupano di costruire batterie sempre più piccole e più leggere, ma che per il momento restano ancora abbastanza ingombranti e pesanti, c’è chi guarda già al passo successivo e lavora sulle celle a combustibile a idrogeno. Tra questi l’indiana TVS che ha depositato un interessante brevetto
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Ormai ci sono pochi dubbi sul fatto che il futuro della mobilità sia elettrico, ma resta ancora ingarbugliato il nodo delle batterie, dalle quali sostanzialmente dipendono prestazioni, autonomia, peso (spesso eccessivo) del veicolo e tempi di rifornimento. Mentre tutti si preoccupano di costruire batterie sempre più piccole e più leggere, ma che per il momento restano ancora abbastanza ingombranti e pesanti, c’è chi guarda già al passo successivo e lavora sulle celle a combustibile a idrogeno.



In tanti ci lavorano
Aprilia era ancora proprietà di Ivano Beggio quando al Motor Show di Bologna presentò un prototipo a celle combustibili che poi non ebbe seguito, nel 2009 al Tokyo Motor Show Suzuki ha presentato il prototipo di un Burgman con lo stesso sistema di alimentazione e sta lavorando a una moto analoga. Stanno battendo la stessa strada pure Honda e Yamaha ma intanto l’indiana TVS ha presentato la richiesta di brevetto per uno scooter che impiega il medesimo sistema. Se il nome vi suona poco noto, basta ricordare che si tratta di un Gruppo che produce oltre 2,5 milioni di moto l’anno, proprietario di Norton e partner di BMW nella costruzione dei modelli G310 di cui vi abbiamo parlato pochi giorni fa.

iQube a idrogeno
Per ora è stato modificato uno scooter “a batteria” iQube, nel quale l’idrogeno è immagazzinato in due contenitori davanti alle gambe del pilota, ai due lati del tubo principale del telaio; il bocchettone di rifornimento è vicino al faro e sotto la pedana c’è una batteria che serve per accumulare l’energia recuperata nella fase di decelerazione e all’occorrenza può fornire prestazioni extra. La pila combustibile è alloggiata sotto la sella mentre altri componenti necessari per i il funzionamento dell’impianto a idrogeno sono alloggiati al di sotto, vicino al fulcro della sospensione posteriore.

Il pieno in pochi secondi
Il vantaggio principale è nel rifornimento: servono 4,5 ore per ricaricare completamente una batteria mentre per una versione cella combustibile bastano pochi secondi, necessari per introdurre l’idrogeno. Questo perché invece di immagazzinare energia come avviene in una batteria, che quindi necessita di ricarica, una cella combustibile converte l’idrogeno (o altro carburante) in elettricità reagendo con l’ossigeno dell’aria. Il prodotto della trasformazione è semplice acqua.
Insomma, il progetto del Gruppo TVS è davvero molto interessante. Bisogna vedere però quando arriverà ad essere messo in vendita.

 

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