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In Suzuki c'è un centro stile dove nascono le... Legend

A Robassomero sono state create le versioni replica delle GSX-R iridate, tra cui le due consegnate a Lucchinelli e Uncini. Ma lo studio torinese lavora su molti nuovi prodotti, in costante collegamento con il Giappone. Il segreto? Una competizione in stile MotoGP
Non tutti i produttori di moto stranieri possono vantare un centro stile in Italia, Suzuki però è unO di questi. A Robassomero, nell'hinterland torinese, venti designer lavorano sui progetti dell'automotive. Tra di loro, quindici si dedicano alle automobili, cinque invece sono assegnati alle due ruote. I quattro progettisti sono coordinati da un capo settore giapponese – Yoshinori Kohinata- che rappresenta l'anello di congiunzione tra il Sol Levante e l'Europa.
E proprio da Robassomero sono uscite le sette GSX-R 1000R Legend Edition dedicate ai campioni mondiali Suzuki, tra cui le due di Marco Lucchinelli e Franco Uncini. Le repliche sono state consegnate in settimana ai due iridati nel corso di un evento con la stampa, a cui abbiamo partecipato. Al di là dei tanti aneddoti sul motomondiale raccontati dai piloti, l'incontro è stata un'occasione per conoscere meglio un reparto di cui si vedono sempre le opere finite, ma che rimane quasi sempre dietro le quinte.

Un processo bidirezionale
Ma come lavora il centro stile Suzuki? Tendenzialmente gli incarichi arrivano dal Giappone: “Ci viene consegnato il progetto tecnico -spiega il designer Jacopo Solari– abbiamo la meccanica completamente priva di sovrastrutture, e dobbiamo disegnare tutto, dagli ingombri generali ai più piccoli volumi. A quel punto parte la competizione, perché il team lavora insieme, nel senso che tutti fanno le proprie proposte, ma ognuno individualmente. Un po' come in MotoGP, siamo nella stessa squadra ma ci stimoliamo a vicenda con la competizione”.
Non è impossibile che però l'iniziativa parta direttamente dall'Italia: "anche noi possiamo fare delle proposte, che poi vengono valutate. Il nostro non è solo un centro stile, ma un vero studio di design technology".

Prima si disegna, poi si colora
Un aspetto poco considerato, ma che aiuta a comprendere meglio la “visione” dei designer, riguarda il processo creativo che avviene prima del colore. “Si definiscono prima le forme nella loro totale definizione, e solo dopo interviene il reparto grafico”. “Ovviamente il colore però influisce parecchio sulla percezione delle forme stesse, per cui bisogna essere capaci di immaginare e creare qualcosa che funzioni a prescindere da questo aspetto” puntualizza Romain Oudert, che nel progetto Legend ha disegnato la GSX-R di Marco Lucchinelli. “In un secondo momento si torna sul progetto, per aggiungere aggressività, piuttosto che curare qualche altro aspetto – aggiunge Jacopo-. Per i lavori che esulano dal particolare, come per esempio in questo caso specifico, noi non abbiamo voce in capitolo per quanto riguarda le grafiche o il colore. Esiste un reparto apposta, color&trim, con delle figure professionali dedicate che lavorano molto anche in base alle tendenze del momento, ai trend da seguire”.

Le GSX-R Legend
Per quanto riguarda le livree delle moto da gara in MotoGP, tutto il processo che porta al disegno delle GSX-RR si svolge in Giappone, mentre nel caso delle versioni replica delle GSX-R le sette versioni sono state disegnate in Italia. “Kohinata San ha fatto un'estrazione molto complessa per assegnarci i lavori – confida Jacopo-. Ognuno ha avuto la propria moto, con le proprie particolarità. Nel mio caso è stato complicato trovare il giusto colore per replicare la RG di Uncini, ma Franco mi ha detto che ho centrato il risultato”. “Portare colori e grafiche di quarant'anni fa su una moto di oggi non è semplice – sottolinea Romain-. Sono grafiche pensate per certi volumi, che trasportate sulla moto attuale girano in modo diverso. E poi ci sono moto che abbiamo dovuto in parte reinventare. La Suzuki di Kevin Schwantz aveva lo sponsor tabaccaio, erano sticker iconici che non si possono utilizzare, non è stato semplice riprodurre lo stesso impatto visivo”.

Forme da concorso
La GSX-RR 2020 di Mir e Rins è stata da molti giudicata come una delle più belle moto da gran premio. Non è solo una questione di colori, ma di proporzione ed equilibrio delle forme. Verrebbe da pensare che sia perfetta per una trasposizione in versione commerciale, ma Solari non è propriamente d'accordo. “Sicuramente la GSX-RR è molto bella e anche nel recente passato non mancano gli esempi di moto da gran premio che sono state trasferite nella produzione a livello di design. Ma credo che il bello di quella moto sia anche nella sua componente tecnologica, che si fonde con l'aspetto stesso. Trasportare semplicemente il design sarebbe riduttivo e in fondo le moto da gran premio sono bellissime anche perché sono oggetti unici e irraggiungibili, destinati solo ai piloti”.

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