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Nasce ADIRA Bike a difesa dei ricambisti e delle officine indipendenti

ADIRA è l’Associazione Distributori Indipendenti Ricambi Autoveicoli e ha l’obiettivo di difendere gli interessi dei distributori indipendenti presso le istituzioni italiane ed europee. Ora, sulla spinta di Bergamaschi S.p.a, ha aperto anche una sezione che curerà gli interessi delle due ruote
A tutela deli indipendenti
A pochi è nota la sigla ADIRA, invece ha un notevole peso per chi si occupa di automobili, e probabilmente presto lo avrà anche nel settore moto: è l’acronimo di Associazione Distributori Indipendenti Ricambi Autoveicoli e ha l’obiettivo di difendere gli interessi dei distributori indipendenti presso le istituzioni italiane ed europee.
Ora sulla spinta di Bergamaschi, uno dei leader italiani della distribuzione di componenti aftermarket per ciclomotori, scooter e motocicli, è nata ADIRA Bike, cioè la branca motociclistica dell’Associazione. Il direttore generale di Bergamaschi S.p.A., Domenico Mainoli, e il legale e presidente ad interim ADIRA, Piergiorgio Beccari, hanno fatto una valutazione del mercato e delle condizioni della concorrenza all’interno del settore moto: ne hanno concluso che c’è tuttora un significativo squilibrio nelle condizioni competitive a favore delle reti ufficiali, di fatto in condizioni di escludere gli operatori indipendenti dall’intervento sui motoveicoli in garanzia, e impedire l’uso di componenti non originali per le relative manutenzioni. Da queste considerazioni è nato il progetto ADIRA Bike che si pone l’obiettivo di stimolare in ambito nazionale ed europeo l’adozione per le moto delle stesse norme a tutela dell’aftermarket indipendente oggi acquisite dal settore auto.
I primi obiettivi in agenda sono:
- il mantenimento della garanzia sul motoveicolo anche se l’intervento di riparazione e manutenzione viene effettuato da operatori non appartenenti alle reti ufficiali;
- il riconoscimento dell’equivalenza dei componenti aftermarket rispetto quelli originali, e di conseguenza la possibilità di impiegarli per interventi di manutenzione senza perdere la garanzia;
accesso alle informazioni tecniche dei costruttori;
- il monitoraggio e segnalazione di attività dei costruttori potenzialmente lesive degli operatori indipendenti.
«ADIRA ha le competenze giuridiche e la struttura che serve al nostro settore per iniziare lo stesso percorso compiuto dall’ “auto” negli ultimi due decenni – ha affermato Domenico Mainoli –. Noi supportiamo questo lavoro con le nostre competenze e con tutte le informazioni necessarie che reperiamo quotidianamente dal mercato. L’auspicio è che si uniscano in questo progetto tutti i principali operatori della distribuzione aftermarket moto e, perché no, anche qualche produttore».
Per avere informazioni sui servizi offerti da ADIRA e su come iscriversi all’associazione ci si può collegare al sito web www.adira.it .
 
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