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La Collezione ASI Micromotori esposta gratuitamente a Torino

L’ASI, Automotoclub Storico Italiano, ha da poco acquisito una collezione di alto livello dedicata ai micromotori costruiti tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. È il frutto di 25 anni di ricerca da parte dell’appassionato Michele Muzii che ha raccolto una serie di veicoli di grande pregio
Protagonisti della ricostruzione
I micromotori hanno avuto una parte importantissima nel secondo dopoguerra, ai tempi della ricostruzione, quando c’era necessità di spostarsi nel modo più semplice ed economico possibile. Sono sostanzialmente delle biciclette alle quali è applicato un piccolo motore, a volte costruite integralmente, altre nate con l’applicazione di un motore ausiliario a una bicicletta dell’epoca, con trasmissione a rullo o a catena.
L’ASI – Automotoclub Storico Italiano ha da poco acquisito una collezione di alto livello di questi veicoli, 36 micromotori costruiti tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. È il frutto di 25 anni di ricerca da parte dell’appassionato Michele Muzii, di Lodi, che ha raccolto una serie di veicoli di grande pregio, testimonianza dell’ingegno di progettisti, meccanici e artigiani italiani, francesi, tedeschi e inglesi. Sono stati raccolti seguendo principi che riguardano l’estetica, le soluzioni tecniche e anche il confronto tra le creazioni di Paesi diversi. Li potete vedere anche voi: la Collezione ASI Micromotori è ora esposta nel grande atrio settecentesco di Villa Rey a Torino, sede nazionale dell’Automotoclub Storico Italiano. La mostra è aperta al pubblico ed è gratuita, per visitarla bisogna prenotarsi scrivendo all’indirizzo email collezioni@asifed.it o telefonando allo 011.8399537, e naturalmente rispettare le norme vigenti in materia di emergenza sanitaria.
«Questo genere di collezioni – ha commentato Alberto Scuro, presidente ASI – hanno un valore storico e culturale incalcolabile ed è fondamentale che ASI le valorizzi quando ne ha l’opportunità. Rappresentano, inoltre, l’incredibile dedizione con la quale gli appassionati – quelli veri – dedicano tempo e risorse per inseguire i propri sogni, i quali, una volta realizzati, grazie ad interventi come quelli di ASI diventano patrimonio dell’intera comunità».
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