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MotoGP - I sorpassi più belli di sempre: la spallata di Jerez, Rossi inventa, Marquez copia

Nel 2005 Valentino produce la famosa manovra su Gibernau, facendosi spazio là dove non c'è posto. Otto anni dopo l'allievo Marquez mostra di avere studiato, e ripete il sorpasso su un incredulo Jorge Lorenzo
I sorpassi più belli di sempre: un argomento destinato a far discutere, anche perché stabilire con certezza univoca cosa è bello o meno è impossibile. È una materia estremamente soggettiva, e inoltre un sorpasso acquista importanza e immortalità anche in base alla posta in gioco. Aabbiamo rivissuto la mitica staccata di Kevin Schwantz a Hockenheim 1991, un sorpasso leggendario ai danni di Wayne Rainey, ora ci spostiamo invece Jerez de la Frontera, alla famosa curva 13.

La spallata
È passata agli annali con questa definizione, perché quando Valentino Rossi, nel 2005, attacca all'ultimo giro Sete Gibernau, di spazio per entrare nell'ultima curva non è che ce ne sia parecchio. Insomma, basta per una moto, ma non è quella dello spagnolo: il pilota di Gresini imposta l'ingresso a sinistra, lascia un varco minuscolo, Vale ne approfitta. La moto è dritta, la M1 arriva un pelo lunga, Gibernau prova a chiudere la curva ma va a sbattere contro Rossi. Lo spagnolo finisce nella ghiaia, Valentino vince e manda un segnale chiaro al rivale. Nel parco chiuso vola anche qualche parola tra i due e si capisce già che il campionato sarà un affare da risolversi tra di loro.



Il remake
Passano 8 anni e come ogni stagione il motomondiale torna a Jerez anche nel 2013. Il gran premio di Spagna arriva come terzo appuntamento dell'anno, la MotoGP ha appena salutata la straordinaria prima vittoria di Marc Marquez tra i big della categoria, appena alla seconda gara in carriera. A Jerez, Dani Pedrosa si invola davanti a tutti e va a vincere, ma alle sua spalle impazza il duello tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez. I due arrivano alla 13 con il maiorchino davanti, la scena si ripete come nel 2005: Marquez dà una spallata al pilota Yamaha e si va a prendere la seconda posizione, con l'unica differenza che MM93 avrebbe avuto ben più spazio per fare la curva senza andare per forza a cocciare contro il rivale. Ironia della sorte, la curva 13 è proprio dedicata al numero 99 di Yamaha: non ha tutti i torti Rossi quando dice che le curve è meglio farsele dedicare a carriera terminata...

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