Hydra, la moto a celle combustibili del futuro
Questo prototipo ha forme affascinanti ed ha suscitato parecchio interesse, forse un giorno lo vedremo anche in produzione. Ma non così com’è e in ogni caso è solo un’immagine virtuale. Si chiama Hydra ed è una concept bike dall’aspetto decisamente futuristico, con un ancora più futuristico motore alimentato a idrogeno.
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Concept bike a idrogeno
L’hanno ideata Anton Brousseau, Andre Taylforth e Anton Guzhov, tre designer che si erano conosciuti quando lavoravano per Kiska Design e si sono successivamente ritrovati dopo essere diventati liberi professionisti. Hanno deciso di progettare insieme l’Hydra per esplorare un ambito che potrebbe forse diventare importante in un futuro che non è prossimo: hanno voluto vedere come potrebbe venire costruita una moto a idrogeno per prendere contatto con i primi problemi che si potrebbero incontrare. S’intende, solo in fase di design perché alla parte tecnica dovranno pensare gli ingegneri.
L’Hydra comunque ha tutti gli elementi necessari per far funzionare una moto a idrogeno ed è nata tenendo conto di esperienze pre-esistenti: “Abbiamo tratto molta ispirazione dai veicoli esplorativi micro-oceanici che sfruttano tecnologie di celle combustibili a idrogeno compatte e lavorano su lunghe distanze” ha spiegatoTaylforth.
Non è stato semplice lasciare correre la fantasia e allo stesso tempo tenere conto dei limiti del mondo reale come la necessità di un’ergonomia accettabile, e i limiti che vengono dagli standard richiesti per l’omologazione, ma fa parte del gioco. D’altro canto per i tre designer questa è stata una sorta di palestra di apprendimento che si è sviluppata su schizzi concettuali, modellazione 3D, CTG Design, progettazione grafica, branding, realizzazione di film, design dei personaggi e VF, che ha portato a un rendering 3D completo di come potrebbe essere l'Hydra.
Il progetto ha suscitato un certo interesse nell’industria delle celle combustibili ma Taylforth ha raffreddato gli entusiasmi: “Non era nostra intenzione portare l'Hydra sul mercato, per cui siamo rimasti sorpresi di essere stati avvicinati da alcuni produttori e fornitori di tecnologia a idrogeno che hanno mostrato interesse per ciò che stavamo facendo. Realizzare la moto Hydra sarebbe un sogno che si avvera e siamo aperti a questa possibilità. Ma comprendiamo anche realisticamente che avremmo bisogno di una piattaforma più robusta e di una migliore considerazione per gli standard di omologazione/ergonomia”.
Insomma, è un’idea interessante ma è meglio andare con i piedi di piombo.
L’hanno ideata Anton Brousseau, Andre Taylforth e Anton Guzhov, tre designer che si erano conosciuti quando lavoravano per Kiska Design e si sono successivamente ritrovati dopo essere diventati liberi professionisti. Hanno deciso di progettare insieme l’Hydra per esplorare un ambito che potrebbe forse diventare importante in un futuro che non è prossimo: hanno voluto vedere come potrebbe venire costruita una moto a idrogeno per prendere contatto con i primi problemi che si potrebbero incontrare. S’intende, solo in fase di design perché alla parte tecnica dovranno pensare gli ingegneri.
L’Hydra comunque ha tutti gli elementi necessari per far funzionare una moto a idrogeno ed è nata tenendo conto di esperienze pre-esistenti: “Abbiamo tratto molta ispirazione dai veicoli esplorativi micro-oceanici che sfruttano tecnologie di celle combustibili a idrogeno compatte e lavorano su lunghe distanze” ha spiegatoTaylforth.
Non è stato semplice lasciare correre la fantasia e allo stesso tempo tenere conto dei limiti del mondo reale come la necessità di un’ergonomia accettabile, e i limiti che vengono dagli standard richiesti per l’omologazione, ma fa parte del gioco. D’altro canto per i tre designer questa è stata una sorta di palestra di apprendimento che si è sviluppata su schizzi concettuali, modellazione 3D, CTG Design, progettazione grafica, branding, realizzazione di film, design dei personaggi e VF, che ha portato a un rendering 3D completo di come potrebbe essere l'Hydra.
Il progetto ha suscitato un certo interesse nell’industria delle celle combustibili ma Taylforth ha raffreddato gli entusiasmi: “Non era nostra intenzione portare l'Hydra sul mercato, per cui siamo rimasti sorpresi di essere stati avvicinati da alcuni produttori e fornitori di tecnologia a idrogeno che hanno mostrato interesse per ciò che stavamo facendo. Realizzare la moto Hydra sarebbe un sogno che si avvera e siamo aperti a questa possibilità. Ma comprendiamo anche realisticamente che avremmo bisogno di una piattaforma più robusta e di una migliore considerazione per gli standard di omologazione/ergonomia”.
Insomma, è un’idea interessante ma è meglio andare con i piedi di piombo.
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