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Dosoli chiama Petrucci in superbike: "Può fare come Bautista"

Il manager di Yamaha è convinto che l'arrivo di Danilo farebbe bene a tutta la serie e che il ternano sarebbe capace di conquistare diversi successi: "Ha esperienza in MotoGP e conoscenza dell'ambiente sbk". Ma la Ducati del team Aruba al momento è un piano B per Petrux
Danilo Petrucci non sembra affatto convinto dell'idea di un suo trasferimento in superbike. Ancora recentemente il pilota ternano ha dichiarato di volersi concentrare unicamente sulla MotoGP: “Per ora mi voglio godere la stagione 2020, tirare fuori il meglio dalle gare che avrò a disposizione”. Il ducatista non chiude all'idea di un futuro tra le derivate di serie, ma l'impressione è che al momento voglia essere ben sicuro di non avere una alternativa in MotoGP, prima di lasciare la classe regina.
D'altronde la vicenda Iannone non è ancora chiarita, e fino a quando Aprilia non saprà se potrà contare sul pilota di Vasto – su cui pende la spada di Damocle dell'antidoping- ogni mossa di mercato appare prematura. Inoltre, per quel che si è visto nel recente passato, la strada della superbike è quasi a senso unico e per i piloti che lasciano la MotoGP un successivo ritorno è quasi impossibile. Alberto Vergani sta quindi portando avanti le trattative su tutti i fronti, ma il manager di Petrucci al momento procede senza coinvolgere il proprio assisitito e si mostra tiepido: "Aprilia per ora è un'ipotesi, ma il discorso in superbike è prematuro". Anche perché Davies dovrebbe lasciare il team Aruba e la questione non è così scontata, mentre per Petrucci un approdo tra le derivate di serie non può prescindere dal team ufficiale.

L'ambasciata di Dosoli
Gli estimatori di Danilo in superbike a ogni modo non mancano, anche tra i potenziali team rivali. Andrea Dosoli, racing manager di Yamaha Europa è convinto che l'arrivo di Petrucci farebbe innanzitutto bene alla categoria: “Penso che Petrucci sarebbe una grande risorsa per il campionato mondiale superbike. Ha l'età giusta e l'esperienza per fare bene”. Il dirigente della casa dei tre diapason ricorda i trascorsi di Petrucci, vicecampione 2011 nella Superstock FIM Cup e l'anno precedente campione europeo junior della stessa categoria: “Danilo ha già corso nella classe superstock e conosce l'ambiente che è vicino alla produzione in serie. Il suo arrivo sarebbe molto positivo e interessante per l'intero paddock e per la categoria”.

Carenza di italiani
I piloti nostrani in superbike sono ormai una rarità e dopo il ritiro di Marco Melandri manca un personaggio capace di fare da volano per la serie. Michael Ruben Rinaldi non ha ottenuto fino a oggi grossi risultati e Federico Caricasulo, che pure corre per Yamaha nel team GRT, deve ancora fare esperienza. Petrucci avrebbe sicuramente un impatto diverso sull'ambiente: “Gli italiani che guidano oggi in superbike sono giovani e bravi, ma hanno ancora bisogno di tempo per crescere. Petrux ha acquisito un'esperienza fondamentale durante gli anni della MotoGP e potrebbe ripetere ciò che Bautista ha fatto nel 2019. Se dovesse andare in Aruba Ducati, avrebbe ottime possibilità di vincere gare e conquistare podi”.
D'altronde Danilo e Bautista hanno corso con la Desmosedici negli stessi anni in MotoGP e il pilota italiano non ha assolutamente sfigurato nel confronto con lo spagnolo. Ora arriva anche l'investitura di Dosoli: basterà a far ricredere Petrucci sulla superbike?

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