Salta al contenuto principale

Daijiro Kato, 18 anni fa a Suzuka la caduta fatale

Esattamente 18 anni fa a Suzuka se ne andava Daijiro Kato, astro nascente della MotoGP.  La sua morte innescò un processo di rinnovamento della MotoGP che culminò con l'istituzione della Commissione sicurezza
Image
News
18 anni fa...
Il 4 aprile del 2003 è una data nera per la MotoGP e gli appassionati. Quel giorno di 18 anni fa a Suzuka se ne andava Daijiro Kato, campione del mondo 250 e uno dei talenti più cristallini del Motomondiale. Daijiro resistette in coma per 16 giorni, prima di spegnersi il 20 aprile all'ospedale di Yokkaichi. Le sue condizioni apparvero subito gravissime: l'impatto col muretto che delimitava la curva gli provocò gravissime lesioni (il casco si spezzò in due), diverse fratture e un probabile interessamento della colonna vertebrale. Dinamica e cause dell'incidente non furono mai chiarite del tutto, ci restano le immagini terribili dello schianto (qui sotto), con il corpo del pilota steso sull'asfalto, i commissari di gara che lo trascinano via e i piloti che sfilano senza accorgersi della gravità di quanto è avvenuto. La corsa non venne fermata, ma al termine di quel weekend nero la MotoGP non fu più la stessa e decise di cambiare. Fu istituita la commissione sicurezza e rivalutati tutti i circuiti. Una delle prime decisioni fu proprio la cancellazione di Suzuka dal calendario del Mondiale a causa dei livelli di sicurezza insufficienti.
Kato aveva 26 anni, lasciò una moglie e due figli, la sua carriera si spezzò quando sembrava spiccare il volo: nel Team Gresini aveva raggiunto la maturità necessaria per affermarsi nella categoria regina e in Fausto Gresini Kato aveva trovato un amico e un confidente, tanto che nel 2013, in occasione del decimo anno dalla sua scomparsa, Gresini fece correre i suoi piloti con il numero 74 sulle carene, per ricordare ancora una volta Daijiro.


Aggiungi un commento