Betamotor Sincro 2T: è rivoluzione, addio alla Evo
Motore rifatto da zero, ciclistica evoluta e un risparmio di peso notevole. La nuova trial della casa fiorentina è progettata per vincere
Si volta pagina
Nel mondo del trial, dove l'equilibrio è tutto, cambiare un progetto vincente come la Evo è una scommessa coraggiosa. Beta ha deciso di farlo e il risultato si chiama Sincro 2T, un nome che suggerisce l'obiettivo dei tecnici: creare una connessione istantanea tra le intenzioni del pilota e il comportamento della moto. Non è un semplice restyling, ma un salto generazionale.
La base rimane il marchio di fabbrica di Beta: il telaio monotrave in alluminio con serbatoio integrato. Tuttavia, le geometrie sono state ridisegnate da zero: la zona del cannotto di sterzo è stata irrigidita e l’angolo di sterzo è più aperto per migliorare la stabilità, mentre i nuovi attacchi del monoammortizzatore (più avanzati) e del forcellone lavorano per garantire più trazione sugli ostacoli. A proposito di forcellone: è un componente tutto nuovo, che grazie a una diversa lavorazione perde 100 grammi pur guadagnando rigidità. Il reparto sospensioni vede una forcella con steli accorciati di 10 mm e un mono posteriore con corpo in alluminio e serbatoio del gas dotato di valvola per facilitare la manutenzione.
Il motore cambia faccia
Se la ciclistica è un'evoluzione, il motore è una rivoluzione totale. Basta un'occhiata per capire che è tutto nuovo: la leva di avviamento si è spostata a destra, mentre la trasmissione finale è passata a sinistra. Una scelta dettata dalla ricerca di un'ulteriore e più efficace centralizzazione delle masse. Il propulsore (che mantiene le misure vitali di alesaggio e corsa del 300 2T) è stato compattato e alleggerito di ben 800 grammi. La novità tecnica più succulenta riguarda l'aspirazione: ora il pacco lamellare è vicinissimo al cilindro, eliminando i passaggi intermedi. Questo si traduce in una risposta al gas molto più diretta, quasi "elettrica". Riprogettato anche il sistema di raffreddamento: spariti i tubi esterni, ora il liquido passa attraverso condotti interni ai carter e un inserto in nylon, pulendo la linea della moto e riducendo il rischio di rotture in caso di caduta. Anche il radiatore è furbo: ha un sistema basculante che permette di accedere al tappo (nascosto per protezione) senza attrezzi.
Il motore è tutto nuovo
Ipoertecnica eppur curata
Per gestire la potenza, Beta ha introdotto una frizione con molle a tazza, una soluzione derivata dalle sorelle da Enduro. I vantaggi sono due: leva più morbida da azionare e la possibilità di regolare il precarico su tre posizioni. Non mancano le predisposizioni moderne: il carter nasce già pronto per ospitare il motorino di avviamento elettrico (disponibile come optional), con la batteria che si nasconde dietro la mascherina portafaro. A livello estetico e funzionale, la Sincro 2T si presenta pulita e razionale: la scatola filtro è in due parti per facilitare la manutenzione, le pedane e le piastre di sterzo sono forgiate e l'ergonomia è stata studiata per non offrire appigli a rami o rocce. La moto è già ordinabile presso i concessionari e segna l'inizio di una nuova era per Beta, che manderà in pensione la Evo (resterà per ora solo sulle piccole cilindrate e sul 4T) per continuare a competere ad alti livelli sui campi di gara di tutto il mondo.
Foto e immagini