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Autovelox in impennata a 143 km/h: un record che costa caro

lI personaggio in questione stava impennando a 143 km/h su una strada in cui è imposto il limite di 70 km/h lungo la Münsterstrasse ad Hamm, una cittadina della Renania settentrionale-Vestfalia

Questa fotografia potrebbe costare cara al suo protagonista. È stata scattata venerdì 11 agosto 2023 da un autovelox mobile della Polizia tedesca lungo la Münsterstrasse ad Hamm, una cittadina della Renania settentrionale-Vestfalia. Il guaio è che il personaggio in questione stava impennando a 143 km/h su una strada in cui è imposto il limite di 70 km/h.

 

Facile identificarlo

Siccome le Forze dell’ordine hanno molte altre immagini oltre a questa, e tra di esse quelle in cui si legge chiaramente il numero di targa della motocicletta, non sarà difficile identificare chi era alla guida in quel momento.

Nel 2011 il Tribunale Distrettuale di Lubecca ha stabilito che un’impennata non è reato (sentenza del 9 dicembre 2011; Rif.: 61 Gs 125/11): "Alzare la motocicletta aprendo improvvisamente la manopola dell'acceleratore – una manovra chiamata impennata - non costituisce un intervento pericoloso nel traffico stradale (§ 315 b StGB)". Ma il nostro eroe viaggiava a una velocità oltre il doppio del consentito e ce né già quanto basta per trovarsi in un monte di guai.

 

Una impennata che costerà cara

Quanto cara possa costare la bravata è illustrato nel comunicato diffuso dalla Polizia di Hamm: "Il prontuario delle infrazioni prevede una multa di 600 euro, 2 mesi di divieto di circolazione e 2 punti nel registro di idoneità alla guida come sanzione ordinaria per il superamento del limite di velocità".

Secondo il sito Motorrad.de che ha pubblicato la notizia però la vicenda potrebbe andare oltre: la Polizia sta effettuando delle verifiche e se dalle indagini emergesse un dolo evidente – cioè la volontà di fare l’impennata davanti all’autovelox, cosa non troppo difficile da dimostrare – , la sanzione potrebbe essere anche raddoppiata. Una decisione che non spetta alla Polizia stessa, ma all’Ufficio Contravvenzioni.

Non finisce qui. Se gli agenti accertassero che si è verificato un ”Intervento pericoloso nel traffico stradale” il malcapitato finirebbe nelle grinfie dell’articolo 315 comma 1 secondo cui “chiunque pregiudichi la sicurezza del traffico stradale con impianti o veicoli distrutti, danneggiati O rimossi, crei ostacoli o effettui manovre ugualmente pericolose mettendo in pericolo la vita o l’incolumità fisica di altre persone o la proprietà altrui di considerevole valore, è punito con la reclusione fino a cinque anni o con una sanzione pecuniaria”.

Le vicende giudiziarie rischiano di provocare molti più brividi dell’impennata ad alta velocità. Meditate gente, meditate…

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