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1000 km con - Honda Monkey 125, perfetta per la città

La Honda Monkey è una moto che piace al primo sguardo... e fa innamorare dopo pochi metri. Il suo motore ha uno spunto che permette di scattare rapidi ai semafori e consumi ridottissimi, le misure "mini" sono perfette per sgattaiolare tra le auto e il sellone è morbido e comodo. Volete farci un giro? Guardate il nostro video e saltate "in sella" con noi!
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Una "storica" minibike
Presentata al salone di Tokyo dello scorso anno, la nuova Honda Monkey è arrivata quest'anno dai concessionari di tutto il mondo, Italia compresa. A prima vista sembra solo l'ennesima "operazione nostalgia" che riporta sul mercato un modello del passato: la minibike di Honda, infatti, è nata nel 1963 (sulla base di un prototipo presentato nel 1961) ed è stata una delle icone della "surf generation" degli anni 60-70. In realtà la Monkey di oggi è stata completamente riprogettata per le esigenze e il traffico di oggi, sia pure mantenendo le caratteristiche del modello di 50 anni fa: design accattivante, dimensioni ridotte e peso ridottissimo. Gli stessi elementi che hanno contraddistinto le Monkey del passato, realizzate in una decina di versioni tra special, offroad, anniversari ed edizioni limitate. 

Ecco la prima versione dell'Honda Monkey, prodotta dal 1963 al 1967

Come è fatta
La Monkey di oggi è stata realizzata sulla base della MSX da cui riprende il monocilindrico orizzontale monoalbero a 2 valvole da 125 cm3 raffreddato ad aria: un bel motorino facile da utilizzare, robusto, affidabile e brillante quanto basta per cavarsela in città. La potenza dichiarata è di 9,4 CV a 7.000 giri/min e la coppia di 11 Nm a 5.250 giri/min. Il cambio a 4 marce è spaziato correttamente e permette al motore di essere brillante e allo stesso tempo parco nei consumi: la casa dichiara infatti ben 67 km/l nel ciclo medio WMTC. Questo fa passare in secondo piano la scarsa capacità (soli 5,6 litri) del bellissimo serbatoio bicolore con marchio a rilievo e applicato come quelli di una volta. I cerchi sono in lega a 10 razze, mentre l'impianto frenante sfrutta una pinza a 1 pistoncino sul disco posteriore da 190 mm e una pinza a 2 pistoncini sull’anteriore da 220 mm, abbinata all’ABS con piattaforma inerziale IMU che impedisce il sollevamento della ruota posteriore: un rischio reale, visto l'interasse compattissimo (solo 115,5 cm), l'inclinazione del cannotto di sterzo di 25° e avancorsa di 82 mm. 
Il telaio di tipo monotrave superiore è in acciaio, le sospensioni sono composte da una forcella a steli rovesciati e da due classici ammortizzatori.  La sella è a soli 77,5 cm da terra e il peso è di soli 107 kg.
In puro stile "retro-tech" la strumentazione con cruscotto digitale LCD che mostra tachimetro, contachilometri con due parziali e l'indicatore del livello del carburante a sei segmenti. Tutte le luci sono a LED. 



Non si passa inosservati 
Abbiamo avuto la possibilità di usare la nuova Monkey (in colorazione rossa) per un paio di settimane, durante le quali è stata la nostra compagna per il tragitto casa-lavoro e per le piccole commissioni. Fin dal primo giorno abbiamo capito una cosa: con lei non si passa mai inosservati. Giovani e meno giovani, appassionati di moto d'epoca e rampanti proprietari di maxiscooter alla moda, hipster barbuti e ragazze con scooter e tacco 12: la piccola Monkey piace a molti e si fa guardare da tutti, per le dimensioni minuscole e lo stile elegante, tutto cromature e linee morbide. Invariabilmente al semaforo si "attacca bottone", allo scoccare del rosso si viene affiancati da automobilisti o motociclisti con domande di ogni tipo, dal semplice "come va" a un quesito più tecnico: "ma le auto ti vedono?
Per rispondere a quest'ultima domanda, decisamente importante, ed eliminare ogni dubbio bastano pochi km. La semplicità del mezzo mette subito a proprio agio e nel traffico si è visibili come con qualsiasi altra moto: i 77,5 cm di altezza della sella, infatti, non sono così pochi come si potrebbe pensare (la H-D 883 Iron ha la sella a 71 cm da terra, per fare solo un esempio), si vede tutto e si è visti come su ogni altra moto. Bisogna invece abituarsi alle dimensioni, cioè alla lunghezza e alla compattezza d'insieme che influiscono parecchio sulla maneggevolezza che a velocità cittadine è superiore a qualsiasi altro mezzo.



Rapida e comoda
Il peso di soli 107 kg, le ruote da 12 pollici e l'interasse di soli 115,5 cm garantiscono un'agilità incredibile, soprattutto nel traffico: si svicola tra le auto come salmoncini nella corrente, complice il motore che, nonotante i soli 9,4 CV, ha uno spunto apprezzabile grazie alle prime tre marce abbastanza ravvicinate, mentre la quarta è praticamente "da crociera": la velocità massima al tachimetro si aggira intorno ai 90 km/h, più che sufficienti per arrivare dove si vuole... e divertirsi sempre. L'impostazione "turistica" garantisce sempre un ottimo confort: la sella spaziosa e imbottita, la forcella e gli ammortizzatori tarati (parecchio) sul morbido sono perfetti per assorbire qualsiasi asperità in città e le imperfezioni dell'asfalto su strada aperta, ma sono un po' in difficoltà quando si aumenta il ritmo. Attenzione in particolare nelle curve ampie prese un po' allegramente: il passo corto e l'assetto morbido impongono un po' di attenzione per mantenere la traiettoria corretta. Si tratta di una piccola pecca che non scalfisce le qualità della Monkey, che d'altra parte è destinata alla città dove se la cava egregiamente. Molto buona la frenata che sfoggia anche un raffinato ABS con piattaforma IMU che evita il sollevamento della ruota posteriore in caso di frenata violenta: nel corso del test abbiamo usato la Monkey in ogni situazione e con ogni tempo, acquazzoni compresi, ma la Monkey si è sempre mostrata sicura, grazie anche alle ruote dalla sezione abbondante.

Nella vita di tutti i giorni
Il vero regno della Monkey è la città (e le case al mare). Nell'utilizzo quotidiano si apprezza il comfort offerto dalle sospensioni e dalla sella, ma anche la morbidezza della frizione e del cambio dagli innesti morbidi e abbastanza precisi. Bello il cruscottino digitale, dotato di una corona cromata con le varie spie. Il display si vede bene, un po' meno le piccole spie di servizio (soprattutto di giorno e con il sole a picco). Ottimo l'impianto luci: il full led anteriore illumina molto bene, mentre il posteriore consente una buona visibilità anche in condizioni limite. La protezione dall'aria e dalla pioggia invece è inesistente, quando piove si è completamente esposti, e non è possibile portare un passeggero perché la Monkey (purtroppo) è omologata monoposto. La sella abbondante si può però utilizzare per altri scopi: con un "ragno" e un po' di pazienza è possibile caricarci molte più cose rispetto a un normale strapuntino. Ultimo dato degno di nota è il consumo: Honda dichiara 67 km/l nel ciclo WMTC, noi dal benzinaio (e senza rilevamenti strumentali) ne abbiamo misurati una decina in meno, ma anche questo dato è ottimo, vista la nostra guida decisamente "allegra", piuttosto diversa da quella delle prove del World Motorcycle Test Cycle. Vi abbiamo incuriositi? Guardate il video qui sotto e fate un giro in sella alla Monkey!

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