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Seconda tappa Swank Rally Tunisia: dalle dune alle piste

La terza giornata di gara ha visto cambiare radicalmente terreni e paesaggi: le piste veloci hanno regalato grande piacere ai piloti, ma la navigazione è stata ancora una volta fondamentale. Nella Experience il percorso ha dato una mano ai bicilindrici, che hanno trovato condizioni ideali per esprimersi

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Terzo giorno e seconda tappa dello Swank Rally Tunisia, una frazione completamente diversa dalla prima e che ha regalato terreni e panorami davvero complementari a quanto già visto. Il nostro Guido Sassi era sul percorso per raccontarcela, per la cronaca la tappa è stata vinta ancora da Gava, con Ruoso nuovamente secondo e Pietri a completare il podio come il primo giorno.

 

Un tappone con i controfiocchi

Bisogna dare merito a Botturi e Zocchi che il percorso ha il suo perché. Se nella prima tappa la sabbia era stata la grande protagonista del menù, oggi a farla da padrone sono state le piste veloci, terreno ideale per il mio Ténéré, ottimamente preparato da Twinsbike di MIlano. La media bicilindrica di Yamaha ha un motore perfetto in queste condizioni, e se il terreno si fa più sassoso, anche smosso (oggi abbiamo incontrato qualche pietraia), si arrampica come un trattorino, senza perdere trazione e comunicando comunque sempre alla perfezione le proprie intenzioni. Anche mani inesperte trovano così facilmente confidenza nel far partire il posteriore a comando, aiutando la moto a curvare e regalando soprattutto un grande godimento.

 

Risalendo verso nord

La tappa è partita da Camp Zmela ed è arrivata a Matmata, 165 chilometri con una speciale che a discapito della velocità ha richiesto anche molta attenzione. Quando si parla di piste, non bisogna infatti intendere una strada sterrata delle nostre: qua in Tunisia buche, guadi (anche se secchi), pietre di varie dimensioni, animali e chi più ne ha più ne metta possono comparire da un momento all'altro. Road book e navigatore segnalano i pericoli più importanti (con grado da 1 a 3), ma ci sono un sacco di situazioni che vanno viste con gli occhi e bisogna avere un sufficiente tempo di reazione. Ergo: è imperativo non lasciarsi prendere la mano, anche sul veloce, e procedere sempre ed esclusivamente a una velocità nella quale ci si sente di avere controllo e un minimo di margine. E poi c'è il paesaggio, che ha regalato scampoli davvero fantastici: valli punteggiate di sassi e cespugli, qualche scorcio di verde, montagne rosso mattone che sembrano essere emerse dal nulla. Non a caso a Matmata sono state girate alcune scene di Star Wars, e il briefing si è tenuto dove ora sorge l'hotel Sidi Idriss, al tempo vero e proprio set cinematografico della leggendaria serie. Scendendo dalla speciale in paese si avverte distintamente la peculiarità del paesaggio, con la valle solcata da queste particolarissime erosioni rocciose, e case costruite al loro interno.

 

La gara

Per quanto riguarda la gara classifica rivista in serata dopo la segnalazione di Alessandro Ruoso, che aveva perso 19 minuti per un malfunzionamento del sistema Stella che non gli segnalava il transito sui way point. Alla luce del ravvedimento, ordine d'arrivo che ricalca quello del primo giorno, e generale che cambia come segue:

 

1. Andrea Gava (Beta)

2. Alessandro Ruoso (Yamaha) 16'53”

3. Filippo Pietri (Sherco) 24'08”

4. Davide Cominardi (Husqvarna) 39'10”

5. Ivano Zaccheo (KTM) 59'00”

6. Ruben Saldana Goni (KTM) 1h05'42”

6. Dutto-Villarubia (KTM) 1h05'42”

8. Jane Daniels (Fantic) 1h07'05”

9. Giacomo Cominardi (Honda) 1h08'48”

10. Francesca Gasperi (Honda) 1h12'29”

 

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