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SBK 2019, intervista Marco Melandri: “Da questa stagione mi aspetto tanto”

SBK news – Nel prossimo campionato della Superbike troveremo in pista ancora una volta Marco Melandri, che vestirà i colori del team GRT Yamaha. Abbiamo fatto una chiacchierata con il ravennate che ci ha raccontato come vede la prossima stagione, cosa ne pensa delle novità regolamentari e ci ha anche raccontato di alcuni suoi nuovi progetti 
Un nuovo inizio
Dopo due anni passati in Ducati, Marco Melandri torna il prossimo anno a guidare una Yamaha (come nel 2011) e ha grandi aspettative. La nostra Serena Zunino ha potuto fare una chiacchierata con lui in occasione della festa natalizia della Nolan e “Macio” non si è tirato indietro, raccontandoci quello che si aspetta dal 2019, cosa lo spinge a scendere in pista a 36 anni e cosa manca, secondo lui, alla Superbike per tornare ad avere successo.

Come vedi la prossima stagione 2019 con Yamaha?
Sulla moto non posso dire ancora nulla, fino alla scadenza del contratto con il mio team precedente. In generale la stagione la vedo bene, credo che il livello in pista sarà molto alto e che diversi piloti potranno lottare per vincere una gara. Mi aspetto che Yamaha parta da un livello più alto dello scorso anno. Ducati sarà molto più competitiva, BMW spingerà per crescere, così come la Honda ha capito che essere lì per fare numero non aveva senso. Questo farà sì che ci saranno più piloti davanti e la Kawasaki sarà la moto da battere.

Che collaborazione c’è o ci sarà con i due piloti ufficiali Yamaha?
Non so. Io farò la mia strada e loro la loro. Siamo due team separati, poi bisognerà chiedere a Yamaha. Io penso a casa mia.

Cosa ti porti dietro dopo i due anni Ducati?
Mi porto dietro tanti insegnamenti, ho imparato tante cose. Ho la consapevolezza del perché non sono riuscito a essere consistente tutto l’anno. Sono certo che il prossimo anno potrò essere regolare.

Il ricordo più bello?
Tornare a vincere, di sicuro.

Aspettative per il 2019?
Alte. Non ho un obiettivo preciso, voglio vivere alla giornata, ma mi aspetto tanto. Non ho limiti, voglio solo fare il meglio possibile e andare avanti. Sono convinto che possiamo fare molto bene.

Come commenti l’aggiunta della terza gara?
Non lo so. A dire la verità non ho ancora capito come funziona. È una gara nella quale si va a punti, ma non vogliono che si definisca gara perché non vogliono pagare i premi. Questo non è giusto secondo me. Ci sta una terza gara, ma bisognerebbe che lo sia a tutti gli effetti. Se i piloti rischiano, che vengano anche retribuiti nella maniera corretta.

A questo punto della tua carriera, qual è la motivazione più grande?
Guardando i dati è una vita che corro, ma a me sembra sempre che sia il primo anno. Ho sempre la stessa voglia di andare in moto, allenarmi, con la stessa tensione prima di una gara. Fino a quando sento questa adrenalina e questo fuoco dentro, non riesco a farne a meno.

Secondo te cosa dovrebbe cambiare in Superbike perché torni ad avere successo?
In Italia sicuramente bisognerebbe lavorare un po’ di più a livello televisivo anche fuori dalle gare. Bisognerebbe dare un volto ai piloti e farli conoscere un po’ di più alla gente. Un’altra caratteristica fondamentale è avere nuovamente gare combattute, come lo erano nel 2011 e 2012. Quello è fondamentale per far sì che un appassionato non veda l’ora di guardare una gara. Quando ci sono gare stile Formula 1 nessuno ha gran voglia di sedersi a guardarle e prendersi mezza giornata.

Altri progetti?
A marzo, insieme ad alcuni amici, inizieremo ad affittare delle Yamaha R3 e la gente potrà venire da noi. Non sarà una scuola, ma chi vorrà potrà affittare una moto e venire ad allenarsi con noi.  Da qualche anno poi sto lavorando con mia sorella ad uno shop online, dove vendiamo ricambi, accessori e abbigliamento da moto.
 
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