Salta al contenuto principale

Dall'adventouring ai rally: monocilindrico o bicilindrico?

Le moto adventure hanno conquistato il mercato, sarà così anche negli eventi sportivi? Allo Swank Rally Tunisia le moto di piccola cilindrata sono state tra le più gettonate, soprattutto per la facilità di utilizzo sulla sabbia

Monocilindrico o bicilindrico? Tra le moto che si possono utilizzare per fare adventouring o un rally, entrambe le soluzioni sono valide, ma a seconda del pilota si può indirizzare la scelta su una soluzione piuttosto che l'altra.

Noi di Insella eravamo allo Swank Rally Tunisia con un Yamaha Ténéré di Twinsbike, che aveva altri due esemplari iscritti, uno preparato per un uso agonistico e un altro totalmente di serie, nella versione Extreme. Era presente anche un quarto T7 privato, anche in questo caso sostanzialmente originale.

 

La moto polivalente

Una media bicilindrica in ordine di marcia - con la benzina che serve per fare una tappa- si aggira sui 200kg abbondanti di peso, il che la rende una moto comunque agile sulle piste, ma più faticosa sulla sabbia. Con un po' di pratica un Ténéré risulta invece molto d'incontro nelle salite, anche dove il terreno è smosso, come sulle pietraie. Le sospensioni digeriscono praticamente tutto e il motore è elettrico, mai nervoso. Oltre a Yamaha, il mercato offre diverse altre soluzioni agli amanti del genere: Aprilia e Honda hanno entrambe proposto modelli come Tuareg e Transalp, con motori di cubatura tutto sommato contenuta, ingombri e pesi ragionevoli.

In buona sostanza, una media bicilindrica con gli pneumatici giusti rimane la scelta migliore per l'adventouring, dove ci sono anche lunghi spostamenti su asfalto. Nei rally invece il discorso cambia sensibilmente: le adventure sono moto che richiedono un pilota esperto, capace di gestire la massa del mezzo, ancora prima che la cavalleria.

 

Piccolo è bello

Non è un caso se in eventi come lo Swank Rally Tunisia, diversi partecipanti abbiano optato invece per moto piccole, anche sotto i 400cc di cilindrata: Husqvarna FE350, Beta 390RR, KTM EXC300, Honda CRF300L. Sono mezzi estremamente agili, tutti abbondantemente sotto i 150kg di peso, facili da gestire (o da rialzare, nell'eventualità). In tappe nelle quali la media che un pilota iscritto al raid può tenere si aggira sui 30-40 km/h pause incluse, avere una moto che ha anche solo la metà dei cavalli rispetto alle bicilindriche non è certo un problema. L'asfalto infatti non è praticamente in programma e anche i trasferimenti si svolgono quasi interamente su sterrato.

Tra gli iscritti una scelta diffusa sono state anche le 450 in versione enduro, con serbatoi standard e senza pesanti torrette a gravare sull'anteriore: un aiuto nella riduzione, ma soprattutto nel bilanciamento del peso.

 

La moto perfetta...

...non esiste, ma la scelta più indicata per un rally rimane il 450: anche in Tunisia la parte del leone l'hanno fatta le specialistiche, nate espressamente per queste competizioni. A parte qualche vecchio KTM di generosa cubatura come l'intramontabile 690, sono stati i quattroemezzo a rimpinguare il parco partenti. Se non altro, rispetto a qualche anno fa è aumentata la varietà: non ci sono più solo Husqvarna, Honda e KTM, ma si registra anche la presenza di Fantic, con una moto che ha le qualità per trovare riscontro sul mercato.

La XEF 450 Rally sfrutta l'esperienza Yamaha nel settore, con una moto aggiornata quel che serve, a un prezzo ragionevole (16.500 euro) per un privato che vuole innanzitutto arrivare al traguardo. Come detto sopra, per il Fantic come per le altre moto della categoria, si tratta di mezzi nati apposta per il fuoristrada e per i rally: chi la compra avrà una moto perfetta nell'off road, ma sarà molto limitato nell'utilizzo stradale e dovrà mettere in conto intervalli di manutenzione brevi.

 

 

 

 

Video

Aggiungi un commento