Salta al contenuto principale

Il volto che non ti aspetti: Ai Tanaka, una 45enne giapponese alla conquista del deserto

Viene da Tokyo, è piccola e minuta e fino a cinque anni fa non sapeva nemmeno cosa fossero i rally. Ora invece corre la Africa Eco Race nella categoria "malle moto", cioè senza team alle spalle. "È dura, sono caduta molte volte, ma mi piace correre qua e ora sono pronta ad affrontare la Mauritania"

Ai Tanaka è una donnanon ama le scorciatoie, o per lo meno gli approcci “facili”. La giapponese ha deciso di correre un rally nel deserto e ha scelto subito il più difficile, iscrivendosi all'Africa Eco Race e più precisamente alla categoria malle moto. Nonostante un'esperienza nella disciplina piuttosto limitata, l'impresa non ha spaventato la 45enne di Tokyo, che ha affrontato l'avventura con spirito da vera guerriera.

 

A piccoli passi

Poco più di un metro e mezzo per una quarantina di chili: se metti Ai Tanaka vicina ad Alessandro Botturi è come vedere la luna eclissarsi dietro il sole. Le sue misure non sono certo quelle del classico pilota di rally e già solo arrivare ad appoggiare un piede a terra non è semplice per la giapponese. Ma la passione è passione, e al cuor non si comanda. “Ho iniziato ad andare in moto solo cinque anni fa. Da allora ho partecipato a diversi eventi, ma sempre in Giappone. Non molto tempo fa però sono stata in Egitto, dove per la prima volta ho affrontato il deserto e ho imparato a guidare sulla sabbia. Condizioni comunque molto diverse rispetto a quelle che abbiamo trovato in Marocco”.

 

Una scuola difficile

Ai ha 45 anni e in Giappone lavora nelle risorse umane. All'Africa Eco Race ha dovuto imparare a gestire soprattutto sé stessa, perché nella malle moto non puoi fare affidamento sull'aiuto dei meccanici. “Ma sono tutti molto gentili al campo e gli altri piloti fanno il possibile per darmi una mano. Devo dire che la moto però non ha avuto praticamente nessun problema e non ho dovuto fare niente di particolare a livello di interventi. Sotto il profilo della guida però non è stato semplice, ho avuto una settimana molto dura (l'intervista è stata realizzata durante il giorno di riposo, ndr), sono caduta molte, molte volte”. Ai ha la mano sinistra fasciata, ma sorride. “Niente di che, fa male ma non è nulla di grave”.

 

La Mauritania

Con la seconda settimana di gara il terreno cambia decisamente, ma anche panorama e temperature. Molta meno roccia, molta più sabbia, il termometro che schizza con facilità oltre i 40 gradi, a volte anche 50. “Non so cosa aspettarmi, ma so che sarà dura ed è meglio salvare tutte le energie possibili, in attesa della Mauritania”.

Ai non ha grande esperienza di rally, ma ha capito benissimo qual è il modo migliore per arrivare a Dakar.

Leggi altro su:
Aer
Aggiungi un commento