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Patente moto senza esame: il corso sarà un flop?

La patente A senza esame sarà un flop? Il candidato infatti potrà scegliere tra il tradizionale esame pratico oppure il nuovo corso di 7 ore: entrambe le opzioni presentano pro e contro anche se, in definitiva, la scelta più logica appare una ed una soltanto…
Upgrade patente A
Introdotta (ma non ancora in vigore) con le modifiche legislative apportate dal Decreto Infrastrutture-Bis, la novità della patente moto “senza esame” (ve ne parlavamo qui) potrebbe a ben guardare rivelarsi un flop. Il perché è presto detto, ma andiamo con ordine.
La novità consentirà al titolare di patente A1 o A2 di ottenere la licenza “successiva” senza dover sostenere un nuovo esame di guida, ma frequentando soltanto un corso in autoscuola che prevede una parte teorica e pratica della durata minima di 7 ore. 
Stando a quanto dichiarato dallo stesso Emilio Patella, cioè dal segretario nazionale delle Autoscuole dell’UNASCA, quella del corso di sette ore non sarà tuttavia l’unica strada per l’upgrade della licenza, poiché accanto ad essa rimarrà anche quella “tradizionale” dell’esame. Ora, c’è da chiedersi quale delle due soluzioni verrà preferita dai candidati?

Il corso è più caro, ma le tempistiche sono ridotte
Com’è ovvio, un corso pratico di almeno sette ore, magari con moto a noleggio presa in autoscuola, avrà un costo decisamente superiore a quello del “solito” esame, facilmente superabile (per di più da chi ha già una patente A, anche se di categoria inferiore) con una o al massimo due guide tanto per impratichirsi con un mezzo più potente e pesante. Più caro, il corso ha però il vantaggio di garantire al candidato tempistiche decisamente inferiori rispetto a quelle richieste dall’esame, vincolato dalle classiche “lungaggini” burocratiche.

Perché avere fretta?
A questo punto si potrebbe credere che il candidato possa preferire spendere qualcosa di più ma ottenere più velocemente la nuova patente. Non è detto: poiché ad oggi, va ricordato, il foglio rosa consente di circolare per un anno intero praticamente dappertutto (non esiste più il vincolo dei luoghi “poco trafficati”), è facile immaginare che l’allievo, già in possesso del foglio rosa e quindi libero di circolare dove gli pare, opti anche in questo caso per  l’esame, risparmiando così qualche centinaia di euro.

E quindi?
In definitiva, se le cose dovessero andare così (siamo ancora in attesa di conoscere gli aspetti puramente tecnici della normativa), è presumibile che la stragrande maggioranza dei candidati continuerà a preferire l’opzione esame, lasciando il corso solamente a chi ritiene  (o teme) di avere più difficoltà a montare in sella ad una moto con più kW…
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