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Processo Ponte Morandi, nessuno controllava: Mion sapeva tutto

A processo per il crollo del Ponte Morandi, l’ex Ad della holding dei Benetton ha dichiarato di essere sempre stato a conoscenza dei rischi e della totale assenza di controlli: “non ho fatto nulla ed è il mio grande rammarico”. Il Comitato Vittime: "speriamo che qualcuno paghi"...

Mion sapeva tutto
"Emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose 'ce la autocertifichiamo’. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico". Così Gianni Mion, ex Ad della holding dei Benetton Edizione, ex consigliere di amministrazione di Aspi e della sua ex controllante, Atlantia, al processo per il crollo del Ponte Morandi. Dalla dichiarazione di Mion, riferita in questo caso ad una riunione del 2010, ovvero otto anni prima del crollo, evidenzia come l’ex ad e con lui tutti i vertici fossero assolutamente consci dei  rischi e, soprattuto, della totale assenza di controlli. “Avevo la sensazione che nessuno controllasse nulla e la mia idea è che c'era un collasso del sistema di controllo interno e esterno, del ministero non c'era traccia. La mia opinione - ha ribadito ancora Mion -  è che nessuno controllasse nulla”.
L'esame di Mion è andato avanti e i giudici hanno detto che si riservano sulla richiesta avanzata da Giorgio Perroni, cioè dall’avvocato del'ex direttore del Primo tronco di Autostrade Riccardo Rigacci, che dopo aver sentito le dichiarazioni di Mion ha chiesto di sospendere l'esame e di indagarlo.

Comitato vittime del ponte Morandi
Nel frattempo, non sono mancate le dichiarazioni del comitato vittime del ponte Morandi: "Mi chiedo come si possa stare zitti quando si hanno tra le mani informazioni di gravità come questa e come certe persone possano dormire sonni tranquilli”, ha detto il presidente Egle Possetti, aggiungendo poi: ”Se fossi stata al suo posto e avessi saputo lo stato delle infrastrutture non sarei stata zitta e avrei fatto il diavolo a quattro e avrei anche fatto in modo che il problema emergesse. Speriamo che qualcuno paghi".

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