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Oishi Yoshio, una moto Ronin per la Pikes Peak

Nasce dalle ceneri di una EBR 1190RX questa special ispirata dalla leggenda dei 47 samurai e realizzata a mano dal tecnico Johnny Schwaig e dal team della Ronin Motorworks. L'obiettivo era partecipare al Pikes Peak, cronoscalata che si svolge ogni anno nel Colorado, con un veterano come Travis Newbold al manubrio
Samurai da montagna
La storia dei 47 ronin, samurai privati del loro signore che decidono di vendicarlo sfidando il potere dello shogun, è una delle più celebrate dalla letteratura e dai film. Oishi Yoshio è il loro capo, quello che uccide il “cattivo”: a lui è intitolata questa special nata per gareggiare in una delle gare in salita più pericolose al mondo, la Pikes Peak International Hill Climb. Non a caso a supervisionare il progetto (e a portare la moto in gara) è stato chiamato Travis Newbold, un uomo che conosce bene la gara, avendo anche vinto una volta su una moto da cross. La base di partenza è stata la Ronin, special creata lo scorso anno, per la quale è stato utilizzato però il motore di una EBR 1190RX. Avendo come obiettivo una gara, ogni modifica al modello di produzione è stato indirizzato a ridurre il peso e a massimizzare la potenza. In pratica, sono stati adottati steli della forcella in alluminio, cerchi e numerosi altri elementi in fibra di carbonio, e impianto frenante Brembo. Alla fine la special pesa solo 170 kg con il pieno di carburante (55 kg in meno rispetto alla special di partenza) che, considerati i 185 CV a disposizione, rendono la Oishi Yoshio una vera belva da gara. La livrea è ispirata ai una serie di cartoni giapponese anni Ottanta (Mospeada). In gara al Pikes Peak, il 28 giugno scorso, la Ronin Oishi Yoshio è stata la seconda moto più veloce nella corsa verso la cima, battuta solo dalla Honda ufficiale, una CBR1000RR, ma superando anche la Kawasaki H2 in gara. Decisamente un debutto significativo per una special caratterizzata da sospensioni.
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