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Multa senza frontiere

Una multa presa in Spagna, o in un qualsiasi paese dell’Unione Europea (Regno Unito, Irlanda e Danimarca esclusi), arriva, con raccomandata a casa dell’imprudente “turista”, completa di istruzioni in lingua sulle modalità di pagamento. Attenzione quindi: circolare, per esempio, senza casco in un paese straniero, significa, in ogni caso, essere multati al ritorno dalle vacanze…
Nessuna frontiera...
Un limite di velocità non rispettato, un semaforo rosso, magari anche un parcheggio vietato significano anche “a casa degli altri” una sola cosa: multa. Ogni paese dell’Unione Europea infatti, la direttiva risale al 2011, ha il diritto di notificare una qualsiasi sanzione a chiunque abbia violato una legge del codice stradale, facendogli pervenire multa e istruzioni per il pagamento. Unici esclusi dal discorso, non avendo aderito alla direttiva europea, sono Regno Unito, Irlanda e Danimarca…Tra i “crimini” punibili da tutti i pesi europei, che pur presentano codici della strada differenti, ci sono: violazioni del limite di velocità, mancato utilizzo del casco, passaggio con semaforo rosso, circolazione in corsia vietata (valgono anche i sorpassi) e utilizzo di cellulare o simili durante la guida.
Mettiamo il caso di un limite di velocità non rispettato durante un viaggio in Spagna: la multa, i tempi sono variabili (ma piuttosto lunghi), ci verrà recapitata a casa tramite raccomandata, nella nostra lingua e completa di istruzioni sul “come pagare”. Piuttosto semplice… Rimane tuttavia da capire una questione non di poco conto e cioè cosa potrebbe succedere nel caso in cui si decida di non pagare la multa notificata. Tecnicamente, dopo un certo numero di notifiche, i tribunali stessi del paese straniero dovrebbero intraprendere il lunghissimo e complicatissimo (superlativo perché reso ancora più lungo e complicato dalla necessità dei due paesi - pur appartenenti alla EU - di comunicare tra loro) processo di istruttoria.
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