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India, le case motociclistiche sospendono la produzione per lottare contro il Covid

Numerose aziende, tra le quali diverse legate al settore delle due ruote, hanno annunciato la sospensione temporanea delle attività nei loro stabilimenti. Questo permetterà di dirottare verso gli ospedali le forniture di ossigeno impiegate nella produzione
Stop per il Covid
Nell’India devastata dal Covid ci sono grandi problemi legati alla disponibilità dell’ossigeno, del quale c’è grande richiesta negli ospedali. Proprio per questo motivo, alla fine del mese di aprile numerose aziende tra le quali diverse legate al settore delle due ruote, come Honda Motorcycles, Scooter India, Hero MotoCorporation, hanno annunciato la sospensione temporanea della produzione nei loro stabilimenti in tutto il Paese. Questo permetterà di dirottare verso gli ospedali le forniture di ossigeno impiegate nella produzione, destinandole ai reparti di terapia intensiva.
Lo scorso 11 maggio si è unita all’iniziativa anche Yamaha Motor, la quale ha annunciato la sospensione dell’attività in due dei suoi stabilimenti di produzione di motociclette in India: rimarranno chiusi per tutto il mese. In tempi successivi Hero MotoCorporation ha deciso di prorogare ulteriormente la chiusura a causa del perdurare della crisi pandemica, e ha fatto altrettanto Maruti Suzuki, uno dei più grandi costruttori automobilistici del Paese: aveva interrotto l’attività per lo stesso periodo previsto da Honda ed Hero, ma ha deciso a sua volta di prolungare la chiusura per aiutare la nazione nella sua battaglia contro il Covid, che in questo momento rimane durissima.
Alcune aziende hanno fatto donazioni di forniture e servizi per aiutare gli ospedali, Hero e Honda hanno collaborato alla costruzione di alcune strutture temporanee alla fine del mese di aprile mentre Suzuki Motorcycle India donerà alcune ambulanze che dovrebbero venire consegnata nei prossimi giorni.
L’India rimane sotto una pressione fortissima, con una media di 390.995 casi al giorno, secondo Al-Jazeera, e con una mortalità dell’ordine di 3700 unità giornaliere.

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