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BMW S 1000 RR, il vintage ora è anni 80

Arriva dalla Francia questa splendida special ispirata alle moto che negli anni 80 si sfidavano nel mondiale endurance. Sotto la mezza carena, impreziosita dal piccolo faro asimmetrico, troviamo una moderna BMW S 1000 RR che, grazie al lavoro dei fratelli Berneron, ci mostra ora il suo lato vintage
Il ritorno degli Anni 80
Sylvain e Florian Berneron sono fratelli accomunati dalla passione per le due ruote speciali e formano un team perfetto: il primo ha un passato da designer in BMW Motorrad France e freelance sotto lo pseudonimo di Holographic Hammer (https://www.facebook.com/holographicallyhammered/), mentre il secondo vanta un background di meccanico aeronautico. Dall’unione delle loro abilità è nato l’atelier PRAËM (www.praem.fr) specializzato, come dice Sylvain, “in moto leggendarie, sia per il design, sia per il pedigree da corsa”.
Dopo la prima creazione, una scintillante Honda VTR SP2 con carena in alluminio e acciaio, i fratelli hanno mandato in tilt web e social con la loro seconda special, “Optimus”: un pazzesco omaggio all’endurance anni 80 su base BMW S 1000 RR.
Come racconta nel cortometraggio dedicato alla creazione della moto (qui sotto), lo scopo era realizzare qualcosa di veloce ed affidabile, ma anche ispirato a ciò che più tocca il cuore dei due giovani francesi: l’epopea racing degli anni Ottanta, i suoi motori e i colori. La livrea della Optimus infatti è ispirata alle Art Car di Alexander Calder, dipinti su quattro ruote realizzati anch’essi su base BMW, ma non c’è soltanto colore: le forme ricordano il passato, il codone, che nasconde la batteria è squadrato, come si usava 30 anni fa, mentre i carterini copri motore e il faro asimmetrico sono tratti distintivi delle due ruote anni Settanta.
Sotto alla carena troviamo invece il menù ben conosciuto della S1000RR: velocità, cavalli e tecnologia avanzatissima. Il quattro cilindri non è stato toccato e sviluppa sempre 199 CV, dal punto di vista dinamico la motocicletta è anche più reattiva: sulla bilancia mancano undici chilogrammi ripetto alla moto stock, risultato ottenuto anche grazie ai raffinati dischi carbo-ceramici Sicom accoppiati a cerchi in carbonio, e dallo scarico con collettori speciali Akrapovič in titanio con terminale Werks.
Come tutte le moto che devono correre per ventiquattr’ore filate, anche la Optimus sfoggia un radiatore maggiorato e un nuovo serbatoio con dimensioni più generose dotato di un tappo per il rifornimento rapido griffato Stäubli.  
Il lavoro dei fratelli Berneron non si è limitato quindi a un semplice lavoro di “trucco”, il loro scopo è di portare questa moto in pista e lo faranno presto, sarà un tuffo nel passato “tradito” solo dal latrato del moderno quattro cilindri tedesco. Attendiamo notizie…

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