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Sei giorni di enduro: USA favoriti, ma è un'Italia d'attacco

Gli americani sono i campioni in carica, ma la nostra nazionale è fortissima. Non bisogna sottovalutare nemmeno gli spagnoli, mentre nel trofeo junior sono gli azzurri a partire con i favori del pronostico per il successo finale
Con la cerimonia di apertura ormai alle porte, il palcoscenico è definitivamente pronto per la 95esima edizione della Sei Giorni di enduro. I motori si accenderanno lunedì e le prove proseguiranno fino a sabato, quando l’ISDE si concluderà con la tradizionale giornata dedicata alle gare di motocross.

Otto anni dopo
La manifestazione torna in Italia per la prima volta dal 2013, quando si svolse in Sardegna, e per il 2021 la gara motociclistica più longeva della FIM accoglierà a Rivanazzano Terme oltre seicentocinquanta concorrenti provenienti da trenta nazioni. Rinviata nel 2020 a causa della pandemia globale di COVID, quest'anno la Sei Giorni è tornata nella sede originariamente prevista.

Enduro all'italiana
I percorsi collinari di Lombardia e Piemonte offriranno un palcoscenico tecnico e molto vario, che dovrebbe andare incontro alle abilità dei nostri portacolori, anche se non pochi addetti ai lavori ritengono che sul cross i francesi potrebbero trovarsi particolarmente a proprio agio. Nei primi tre giorni i piloti gareggeranno su un anello di 195 chilometri, quasi 8 ore di enduro al giorno. I giorni quattro e cinque saranno caratterizzati da un percorso diverso da quello utilizzato durante la prima metà dell'evento, sempre caratterizzati comunque da un mix di prove speciali cross ed enduro per un totale di 198 chilometri. La sesta e ultima giornata vedrà le ultime gare di motocross, sul circuito della Valle Scrivia a Cassano Spinola.

USA favoriti, e l’Italia?
Delle ventuno squadre del World Trophy iscritte alla FIM ISDE di quest'anno, sono i campioni in carica degli Stati Uniti – vincitori in Portogallo nel 2019 – e l'Italia, nazione ospitante, a raccogliere i favori del pronostico. La squadra USA è un mix di esperienza e piloti in rampa di lancio: Taylor Robert (KTM), Ryan Sipes (GASGAS), Michael Layne (Yamaha) e Jonathan Girroir (GASGAS) saranno sicuarmente pronti a competere per il gradino più alto del podio. I nostri non sembrano comunque da meno: Andrea Verona (GASGAS), Davide Guarneri (Fantic), Thomas Oldrati (Honda) e Matteo Cavallo (TM) partono per la ISDE di casa senza nascondere le proprie ambizioni. Una squadra che potrebbe completare il podio, in uno qualsiasi dei tre gradini, è la Spagna: guidati da Josep Garcia (KTM), insieme a Jaume Betriu (KTM), Marc Sans (Husqvarna) e Cristobal Guerrero (Beta), gli iberici probabilmente saranno all'altezza della situazione e apprezzeranno il fondo asciutto del pavese-alessandrino. Delle restanti quattro squadre del World Trophy, Francia e Svezia sono probabilmente gli outsider più accreditati.

Mondiale Junior alla portata
Con i campioni australiani in carica della classe Junior World Trophy assenti dal novantacinquesimo FIM ISDE, la lotta per la successione sarà durissima. Ma, con due dei piloti junior più veloci del mondiale EnduroGP in squadra, l'Italia parte con i favori del pronostico. Lorenzo Macoritto (TM), Manalo Morettini (KTM) e Matteo Pavoni (TM) avranno tutti gli occhi puntati addosso. Secondi classificati l'ultima volta in Portogallo, gli Stati Uniti cercheranno di aumentare la pressione sui rivali italiani, sperando di dimostrare di avere la velocità per fare ancora meglio di quanto raggiunto nel 2019 e sfidarsi per la vittoria con Cody Barnes (Honda), Dante Oliveira (KTM) e Austin Walton (Husqvarna).

Riusciranno gli USA a vincere ancora nel Women's World Trophy?
Difendere il primo posto nel Women's World Trophy è l'obiettivo numero uno delle americane Brandy Richards (KTM), Rachel Gutish (Husqvarna) e Britney Gallegos (Husqvarna). Dopo il dominio mostrato su Germania e Gran Bretagna in Portogallo nel 2019, gli Stati Uniti inizieranno questa Sei Giorni ripartendo da quella superiorità così ampiamente mostrata. Al via a Rivanazzano Terme saranno otto le squadre del Women's World Trophy, con gli Stati Uniti unica eccezione in uno schieramento altrimenti tutto europeo. 
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