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SBK 2021, l’Argentina chiede molto ai freni. Orari TV

SBK news – Il primo appuntamento extra europeo della stagione è ormai alle porte, il campionato di Superbike è pronto a disputare il penultimo round della stagione. La pista di San Juan Villicum, in Argentina, è considerata altamente impegnativa per i freni. Ecco i dati più interessanti forniti dai tecici Brembo 
Welcome back to Argentina!
Per la prima volta quest’anno il Mondiale Superbike esce dall'Europe e lo fa correndo in Argentina che già nel 2018 e 2019 ha ospitato due round. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 17 piloti della griglia di partenza, il Circuito San Juan Villicum è altamente impegnativo per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, inferiore solo ai due circuiti di Barcellona e Donington. Il rettilineo di partenza è lungo solo 546 metri ma le curve 7 ed 8 sono separate da un rettilineo di un km che permette alle Superbike di superare i 310 km/h: nel 2019 la Ducati toccò i 313 km/h. Da quel punto inizia una lunga serie di curve che obbligano i piloti a ricorrere spesso ai freni, con evidenti rischi per il mancato raffreddamento.

Il 30% della durata della gara
I piloti della Superbike utilizzano i freni in 9 delle 17 curve della pista argentina, per un totale di 29,7 secondi al giro, equivalente al 30 per cento della durata della gara. In 4 di queste 9 staccate però il tempo di utilizzo dei freni è inferiore ai 3 secondi, complici decelerazioni che in tali punti non superano i 75 km/h.
Nei 21 giri delle due gare tradizionali i freni sono usati per poco meno di 10 minuti e mezzo il che, unito alle alte temperature dell’asfalto (45°C in Gara1 nel 2019), potrebbe tradursi in un innalzamento pericoloso delle temperature dei dischi in acciaio. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico complessivo sulla leva del freno di 9 quintali, uno sforzo non da poco.

Rettilineo corto ma frenata di quasi 5 secondi
Delle 9 frenate del Circuito San Juan Villicum 3 sono considerate altamente impegnative per i freni e 6 sono di media difficoltà.  La più dura in assoluto è la prima curva perché è quella in cui i piloti perdono più velocità, esercitano un maggiore carico sulla leva del freno e per più tempo: per passare da 261 km/h a 74 km/h i freni vengono usati per 4,9 secondi con un carico di 5,2 kg. In quell’arco di tempo la decelerazione è di 1,3 g e le moto percorrono 223 metri.

Marchesini presente in pista
Dal marzo 2000 Marchesini è un’azienda del gruppo Brembo con cui condivide la stessa sede produttiva. Anche per la stagione 2021 i cerchi in magnesio forgiato Marchesini equipaggiano il 70 per cento delle moto presenti in pista nel Mondiale Superbike: per l’anteriore sono disponibili le varianti a 5 razze a Y e a 7 razze alleggeriti, per il posteriore a 7 razze alleggeriti. Tutti questi esemplari discendono da multiforging 3D a stampo chiuso e trattamento termico e garantiscono massima rigidezza e minima inerzia. Il risparmio di peso assicurato dalle ruote Marchesini, che insieme ai pneumatici costituiscono le masse non sospese in rotazione più importanti, migliora l’accelerazione della moto, la sua maneggevolezza nei cambi di direzione e la risposta in frenata.

Leggerezza e minor inerzia anche per le moto stradali
Marchesini non si limita a lavorare con i piloti professionisti, ma realizza anche soluzioni che assicurano alte prestazioni a coloro che guidano le moto stradali. Contraddistinti da uno stile inconfondibile, sono realizzati impiegando metodi di progettazione, analisi strutturale e sperimentazione all’avanguardia.  I cerchi M10RS Corse in magnesio multi forgiato da 17 pollici sono contraddistinti da 10 razze a Y e sono disponibili in 3 diverse tonalità: nero lucido, nero opaco e oro Rispetto alle ruote originali assicurano una riduzione di peso dal 25 al 40 per cento e un decremento di inerzia intorno al 30 per cento.


Ecco gli orari tv del round argentino.
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