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Scooteristi alle prime armi: i 4 errori più comuni secondo i Motofalchi

La scuola guida offerta dall'operatore di scooter sharing CityScoot è tenuta dai Motofalchi Milano e permette ai meno esperti di apprendere le nozioni base per la conduzione in sicurezza di un mezzo a due ruote. Abbiamo chiesto agli istruttori quali sono gli errori più comuni commessi dagli scooteristi in erba. Ecco quali sono
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Scuola guida Motofalchi per CityScoot
Approdata a Milano con una flotta di 500 scooter elettrici in sharing, CityScoot offre ai propri utenti la possibilità di partecipare gratuitamente a una scuola guida individuale tenuta dagli istruttori dei Motofalchi Milano, motoclub della Polizia Locale del capoluogo lombardo. L’intento è quello di fornire un’infarinatura di base sulla conduzione del mezzo, dal parcheggio sul cavalletto, alle “tecniche” di accelerazione e frenata. Sono infatti sempre più numerosi gli automobilisti che, per diversi motivi, come la facilità di spostamento o di parcheggio, approdano alle due ruote, pur non essendoci mai saliti prima.
Terminata la prova sul percorso - slalom tra i birilli, curva a sinistra, corridoio di accelerazione e frenata d’emergenza - abbiamo chiesto agli istruttori quali sono gli errori più comunemente commessi dagli scooteristi alle prime armi. Ecco cosa ci hanno detto.

1) In auto l’equilibrio non serve, in moto è fondamentale. Specialmente nel caso degli automobilisti che passano agli scooter, la prima cosa a mancare è proprio l’equilibrio: appena montati in sella, gli scooteristi in erba mettono subito i piedi sulle pedane. È un errore: se non si vuole cadere di lato da fermi, i piedi si poggiano solo una volta partiti. 

2) Togliere e mettere il cavalletto centrale. In entrambi i casi, non è una questione di forza, ma di leva. Per togliere lo scooter dal cavalletto si afferra la manopola sinistra con la mano sinistra, ricordandosi di pinzare la leva del freno per evitare che possa “scappare” in avanti (se lo dimenticano tutti, ma è molto importante!). Con la mano destra si afferra la maniglia o il telaietto del portapacchi posteriore, posizionando il piede destro davanti al cavalletto per non farlo scivolare. A questo punto, basta spingere con la mano destra in avanti: la leva del cavalletto farà il resto. Discorso simile per rimettere il cavalletto: assicurandosi che poggi a terra saldamente (lo scooter non deve "dondolare"...), col piede si preme il cavalletto come se si salisse uno scalino, tirando indietro lo scooter con la mano destra. Et voilà il parcheggio è servito.

3) Mancato coordinamento tra le tre procedure di andatura, quindi accelerazione, decelerazione e frenata. Paradossalmente, in molti non le svolgono in modo sequenziale: anziché mollare l’acceleratore, decelerare e quindi frenare, gli scooteristi alle prime armi frenano ancor prima d’aver lasciato l’acceleratore. È un istinto, specialmente in situazioni di panico: si è portati a tenere il gas aperto e a frenare contemporaneamente.

4) Un altro errore molto comune e anch’esso derivante da una reazione istintiva è quello di focalizzare l’attenzione sull’ostacolo ed andare proprio verso di esso. L’attenzione, invece, dev’essere sempre rivolta alla strada: la moto la si conduce non solo con i comandi, ma anche con la vista e proprio per questo bisogna concentrarsi sul percorso che si intende seguire e non su quello da evitare. È un po’ come quando si cammina: se guardiamo dritto negli occhi la persona che abbiamo di fronte, finisce che gli andiamo addosso!

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