Salta al contenuto principale

MotoGP 2015 Ducati, Dall'Igna: “Tutti possiamo raggiungere le Honda”

MotoGP news – Continua a pieno ritmo il lavoro sulla Desmosedici GP15, ma la moto sarà pronta per essere affidata ai piloti ufficiali solo all'inizio del prossimo anno. Gigi Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse, ha spiegato i motivi di questo ritardo durante un'intervista a crash.net in cui ha parlato anche dei problemi di sottosterzo, mostrandosi però ottimista sul futuro delle "rosse"
L'attesa per la GP15 sarà lunga
La nuova Ducati non sarà pronta prima di febbraio 2015: nelle giornate di test che seguono come sempre l'ultima gara della stagione, a Valencia, i piloti del Ducati Team Andrea Dovizioso e Andrea Iannone non potranno ancora salire in sella alla Desmosedici GP15. I due italiani dovranno aspettare quindi i test invernali sul circuito di Sepang, in netto ritardo rispetto ai concorrenti: i prototipi di Honda e Yamaha hanno già fatto la loro prima apparizione sul circuito di Brno lunedì scorso. Gigi dall'Igna, il boss di Ducati Corse che ha lavorato in prima persona sulla nuova GP15, ha dichiarato: “Potrebbe essere tardi, ma preferisco fare il lavoro una volta sola, senza doverlo ripetere. Una volta che ho tutte le informazioni a mia disposizione, inizio a lavorare sulla nuova moto”. Oltre al motore, il vero problema da risolvere è quello del sottosterzo che ha afflitto la Ducati per anni, ma non è una cosa così semplice: “È difficile spiegare in poche parole quello che dobbiamo fare per risolverlo, ci stiamo lavorando. Abbiamo provato diversi set-up fin dall'inizio della stagione e abbiamo altre idee in mente per risolvere o ridurre il problema. Dobbiamo ridurlo step-by-step e così aumentare la velocità in curva. Abbiamo diverse cose da provare nel resto della stagione”. La nuova moto dovrebbe essere basata su un motore più compatto, pur mantenendo un layout del propulsore cilindri a V di 90 gradi e sistema di valvole desmodromico. Per aiutare a raccogliere i dati necessari, Dall'Igna ha ammesso che ha preso alcuni rischi tecnici in questa stagione e Andrea Iannone, nel team Pramac Racing, ha già usato nove motori sui dodici consentiti. Il pilota di Vasto è quindi in pericolo di penalità, che lo costringerebbe a iniziare la gara dalla pit lane. Dall'Igna ha commentato: "La cosa più importante di questa stagione è quello di sviluppare la moto”. Nel progetto che ruolo ha il nuovo proprietario Audi? Gigi ha spiegato: "Stiamo lavorando con Audi dal punto di vista del motore per risolvere alcuni problemi, ma certamente l'auto e le moto sono due storie completamente diverse. Ci sono alcune parti comuni come il motore e l'elettronica, ma dal punto di vista della manipolazione sono due mondi diversi”. Sul campionato, il tecnico italiano ha ammesso: “Secondo me il livello è molto alto, ma credo che tutte le case costruttrici possano prendere la Honda, che al momento è il riferimento. Tutti i produttori hanno il potenziale per sviluppare la moto a quel livello. A partire dal 2016 dal punto di vista dell'elettronica del software sarà uguale per tutti, ma quella alla fine è solo una parte della moto. Può aiutare a ridurre il ritardo, ma non è sicuro al 100%”. Dal prossimo anno tornerà in MotoGP Suzuki, e probabilmente anche Aprilia, la casa dove lui ha lavorato fino a pochi mesi fa, ma Dall'Igna non è infastidito, anzi elegantemente ha commentato: “Per me è davvero importante che nuovi costruttori si uniscano al campionato”.
Aggiungi un commento
pippo cazzuto
Mer, 08/20/2014 - 22:45
fruttano un regolamento che aiuta i poveracci ed hanno pure il coraggio di parlare