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Motocross: la pista di Maggiora sequestrata per presunti abusi edilizi

L'impianto crossistico Maggiora Park è stato sottoposto a sequestro su decisione del Tribunale del Riesame di Novara. Contestati i reati di abuso edilizio e danneggiamento ambientale, per i lavori di recupero cominciati nel 2011 e terminati nel 2013
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Sequestro preventivo
Il Tribunale del Riesame di Novara ha disposto il sequestro preventivo dell'impianto del Mottaccio del Balmone, il recupero della “storica” pista di motocross di Maggiora, secondo l’accusa, sarebbe stato realizzato anche attraverso lavori abusivi: l’amministrazione comunale avrebbe chiuso un occhio su alcune irregolarità in un area coperta dal vincolo paesaggistico e avrebbe concesso autorizzazioni non rispettose delle normative. 
I reati contestati comprendono abuso d’ufficio, abuso edilizio, falso e danneggiamento ambientale. L'impianto di Maggiora attualmente comprende un'area di 100.000 metri quadrati, con pista di cross, piscina, impianti sportivi e ristorante panoramico. Gli accertamenti, eseguiti dai carabinieri di Borgomanero e dal Corpo Forestale, avrebbero evidenziato presunte irregolarità nei lavori già la scorsa estate, ma, escludendo il “periculum in mora”, cioè il rischio di danno essendo i lavori già conclusi, il gip non aveva autorizzato il sequestro della struttura, permettendo così lo svolgimento dell’ultima edizione del Mondiale delle Nazioni di cross. L’intervento da parte del Tribunale del Riesame ha però ribaltato la situazione, accogliendo la richiesta del PM e sequestrando così l’intero impianto sportivo.
Coinvolti in questa indagine il sindaco di Maggiora Giuseppe Fasola, gli imprenditori Paolo Schneider e Stefano Avandero che gestiscono il Maggiora Park, il tecnico comunale Valter Fabrizio Curti e il progettista Massimiliano Vandoni. Per il momento, l’ufficio stampa di Maggiora Park non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, limitandosi a confermare l'apertura dell’impianto per la tappa del mondiale del 24 e 25 giugno.

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