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Le e-bike hanno fatto “boom”

Nel 2016 le vendite di bici a pedalata assistita sono più che raddoppiate, portando il totale delle consegne a 124.400 unità. Una svolta che allinea l’Italia con gli altri mercati europei e che segna note positive anche sul fronte della produzione nazionale e delle esportazioni. L’andamento positivo dovrebbe proseguire nel 2017, grazie alle e-MTB e ai nuovi sistemi made in Italy
Ora sono il 7,4% del mercato
Atteso da anni, il boom del mercato nazionale delle bici a pedalata assistita è finalmente arrivato allineando il trend italiano a quello degli altri paesi europei. Nel 2016 le consegne di e-bike hanno fatto registrare un aumento del 121,3% portando il totale del venduto dalle 56.200 unità del 2015 alle 124.400 dell’anno scorso. Un successo che ha contribuito a mantenere positivo il dato complessivo del mercato della bicicletta della Penisola, chiuso con un +1,6% malgrado il calo registrato dai cicli tradizionali, in discesa del 2,6% contro una riduzione dell’8-9% registrata in Europa. Un’evoluzione che eleva la percentuale delle bici elettriche in Italia dal 3,5 al 7,4%. A crescere sono pure la produzione nazionale di e-bike, passata in un anno da 16.800 a 23.600 (+40,5%), e le esportazioni di modelli a batterie, ferme a 3.400 unità nel 2015 e arrivate a 8.000 esemplari nel 2016 (+135,3%). Malgrado l’aumento della capacità produttiva interna, le importazioni sono sempre più sostanziose: 108.800 contro le 43.700 del 2015 con un +148,9. Un dato, quest’ultimo, che secondo i responsabili di Ancma, fa presupporre un’ulteriore crescita delle vendite nel corso del 2017. “Nel quarto trimestre del 2016”, spiegano i dirigenti dell’associazione del ciclo, “abbiamo importato un numero di bici elettriche (40.800) quasi uguale a quello dei primi 9 mesi (60.000) del 2016. Segno che si è venduto parecchio nel 2016 ma che molto di quanto importato nel 2016 sarà venduto nel 2017”. Altro elemento positivo riscontrato è il consolidamento della filiera made in Italy come capacità di assemblaggio e, soprattutto, per la produzione di motori e componentistica elettrica ed elettronica brevettata. Un elemento che dovrebbe contribuire all’ascesa dell’economia nazionale (la bilancia commerciale del settore è in attivo di 66 milioni di euro) e favorire le esportazioni con risultati visibili soprattutto nei prossimi anni, considerato che molte soluzioni sono nuove, come il kit Polini o il sistema AM80 di Atala, e che a breve si inaugura a Bologna la fabbrica della Five pensata per la costruzione di cicli elettrici. Le ragioni del successo delle e-bike sono molteplici. Oltre alle qualità intrinseche delle bici a pedalata assistita (maggiore velocità di spostamento, minore fatica, ecc.), a segnare l’ascesa è la forte richiesta di mountain bike elettriche, che rendono accessibile l’offraod anche ai ciclisti che non si possono permettere un allenamento adeguato, nonché la riduzione degli ingombri di motore e batterie e la loro e la integrazione di nei telai con conseguente miglioramento estetico. Un contributo arriva pure dalla riduzione del rischio furto in quanto la possibilità di togliere computer e accumulatori rende i modelli inutilizzabili a meno di spendere qualche centinaia di euro per l’acquisto di una batteria. Dai rilevamenti Ancma emerge, infine, che gli acquisti di e-bike avvengono soprattutto presso i rivenditori specializzati, mentre la grande distribuzione non appare ancora pronta a fornire adeguata assistenza e servizi post vendita efficienti. 
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