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Ferrari, gli eredi di McQueen fanno valere i propri "diritti"

Gli eredi di Steve McQueen fanno causa a Ferrari per utilizzo improprio del nome: nel 2016 la Casa del cavallino rampante aveva presentato a Parigi una California con livrea marrone scuro titolata “The Steve McQueen” senza però aver pagato - come fa per esempio Ford - le dovute royalty. La richiesta di risarcimento è di circa 3 milioni
I “diritti” della famiglia McQueen
Per festeggiare i suoi 70 anni, Ferrari aveva presentato in occasione del Salone di Parigi di fine 2016 altrettanti modelli personalizzati con colorazioni speciali e dedicati a personaggi legati al mondo delle corse. Accanto alla  F12 Berlinetta “The Stirling” dedicata a Moss e alla 488 GTB “The Schumacher”, omaggio al grandissimo Michael, c’era anche una California T “The Steve McQueen”. Il richiamo era per lei al marrone scuro della 250 GT Berlinetta Lusso posseduta, insieme a tantissime altre, proprio dal protagonista de La Grande Fuga. Un omaggio, una dedica, secondo Ferrari. Una chiara violazione dei diritti secondo gli eredi di McQueen che, abituati ad intascarsi migliaia e migliaia di dollari di royalty, hanno fatto causa al cavallino rampante per utilizzo improprio del nome.
Chiunque infatti utilizzi per un suo prodotto il nome della star - omaggi e dediche non fanno eccezione -  è tenuto a pagare i corrispondenti diritti alla “famiglia” McQueen: non molto tempo fa, giusto per citarne una, Ford per esempio ha sborsato una bella cifra per la presentazione della sua “Bullit”, il cui nome è appunto un richiamo a quello di McQueen nella pellicola poliziesca del 1968. 
Il nome della California “incriminata” è stato cambiato in “The Actor”, ma la situazione, invece, non cambia: per gli eredi di McQueen si è trattato di un utilizzo improprio del nome e, per questo, Ferrari, che non l’ha fatto prima, deve ora pagare quanto “dovuto”. La richiesta di risarcimento è di circa 3 milioni di euro: spetterà ai rispettivi legali trovare un accordo.

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