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e_mob, la mobilità elettrica e accessibile

Alla terza edizione della rassegna dedicata alla mobilità elettrica sono state presentate le proposte per accelerare la transizione verso la tecnologia a batterie e per renderla accessibile a tutti. Si punta sulla sostituzione dei mezzi privati tradizionali con quelli a zero emissioni, ma pure a potenziare le soluzioni combattere il traffico, come sharing e trasporto pubblico
Benefici per tutti
“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. La terza edizione di e_mob, la rassegna dedicata alla mobilità elettrica andata in scena a Palazzo Lombardia di Milano dal 26 al 28 settembre, potrebbe essere sintetizzata dalla celebre frase detta da Henry Ford agli albori dell’era dell’automobile. A distanza di un secolo e con un’altra rivoluzione in atto, la preoccupazione dei relatori della Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica rimane quella di un tempo: il rendere l’emergente tecnologia elettrica accessibile ai più. Una volontà non spinta da interessi particolari, ma basata su studi scientifici che confermano la validità della svolta a batterie come contributo per la riduzione della concentrazione di inquinanti in atmosfera e delle emissioni di gas serra causa dei cambiamenti climatici.

Rafforzare gli incentivi
L’interpretazione degli organizzatori della manifestazione milanese di “vantaggi per tutti” è ampia. La più semplice riguarda la sostituzione dei veicoli endotermici con quelli a batterie. Una scelta che già oggi consentirebbe di dimezzare l’impatto ambientale dei trasporti, valore ulteriormente incrementabile con la diffusione del comparto delle fonti rinnovabile per la produzione di energia destinata alla ricarica. Per agevolare la transizione verso i mezzi a emissioni zero le proposte sono molteplici. La più immediata è proseguire con l’emanazione di incentivi economici capaci di rendere il prezzo d’acquisto dei modelli elettrici in linea con quelli tradizionali. Una soluzione che, nel caso delle due ruote, richiede alcune modifiche all’attuale normativa per incrementarne l’efficacia, oggi modesta, magari facendo rientrare nel provvedimento anche le bici a pedalata assistita. Ad agevolare la diffusione dei mezzi sarebbero anche altri benefici pratici, come l’accesso alle corsie preferenziali o alle ZTL, la disponibilità di parcheggi riservati, i pedaggi gratuiti o l’esenzione del bollo. Altro aspetto di rilievo è la disponibilità di un’infrastruttura di ricarica diffusa e veloce in grado di eliminare la cosiddetta l’ansia da autonomia.

Politiche di decongestione
La transizione dalla tecnologia a pistoni a quella elettrica è efficace, ma non sufficiente poiché non risolve i problemi della congestione e di chi ha poche risorse per sostituire il proprio mezzo. È doveroso, allora, puntare su altre soluzioni efficaci nel risolvere tali problematiche, a cominciare dal potenziamento del trasporto pubblico locale e a medio e lungo raggio, meglio se con mezzi ecologici come treni e bus elettrici. Un settore, quest’ultimo, dove Milano e Torino sembrano all’avanguardia dichiarando di volere bandire i mezzi diesel dalle proprie flotte entro il 2030 e il 2034. Utile può rilevarsi anche favorire l’uso dei mezzi pubblici con politiche apposite come il “bonus mobilità” ideato dal Comune di Bologna che destina i ricavi dei parcheggi in contributi per da spendere nell’uso di bus, taxi e sharing. Componente, quest’ultima, sempre più importante poiché consente di utilizzare un mezzo (possibilmente elettrico) che offre la libertà di quello privato a costi ragionevoli e con effetti benefici sulla riduzione del traffico. Da perseguire è, a parere dei relatori di e_mob, anche l’intermodalità, ossia l’uso combinato di mezzi privati e pubblici. Una soluzione resa più appetibile con il diffondersi di nuovi veicoli elettrici, in particolare delle e-bike pieghevoli e dei monopattini e affini. 

Un alleanza per un futuro a zero emissioni
A rendere attrattiva la terza edizione di e_mob sono stati altri due fattori. Il primo è l’area espositiva che ha consentito al pubblico di avvicinarsi a una tecnologia ancora poco conosciuta, magari provando direttamente l’esperienza di guidare elettrico. Un’opportunità resa possibile da una variegata disponibilità di veicoli in prova, quali i monopattini Circ, le e-bike Moustache e Haibike con sistema Bosch eBike System, gli scooter di Askoll, Quadro Vehicles e Niu a le moto di Energica. Da ricordare anche i momenti ludici, come i laboratori per ragazzi e le sfide con le macchine elettriche nella pista in Piazza Città di Lombardia che hanno contribuito ad alzare le presenze a oltre 10.000 visitatori durante le tre giornate. Il secondo fattore è la sempre maggiore collaborazione tra diversi attori, dai vari livelli istituzionali (Comuni, Regioni e Stato) al dialogo con le università, gli istituti di ricerca, le associazioni e le imprese di differenti settori, dai costruttori di veicoli agli operatori energetici. Un’alleanza necessaria come ha ribadito Stefano Buffagni, viceministro del Ministero dello sviluppo economico, sottolineando che l’unico modo per affrontare la transizione “è fare sistema come Paese”. Visione da sempre nella filosofia della comunità di e_mob e rafforzata per il futuro nello sforzo di trovare soluzioni concrete per risolvere i limiti che ancora ostacolano la diffusione della mobilità elettrica. I principali riguardano la riforma del Codice della Strada e l’adeguamento delle normative per semplificare l’installazione di colonnine private e pubbliche, per regolamentare la tecnologia vehicle to grid o la micromobilità. Da affrontare sono pure il consolidamento della rete elettrica nazionale e l’estensione dell’infrastruttura di ricarica Fast, in particolare sui tratti autostradali. Temi, insieme ad altri, che sono oggetto del lavoro annuale di e_mob fino alla quarta edizione prevista a Milano dal 24 al 26 settembre 2020. 

 
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