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Codice della strada: per il reato di omicidio stradale primo sì in commissione

In commissione Giustizia del Senato è stato dato il primo sì per quanto riguarda il reato di omicidio stradale. La revoca della patente potrà arrivare fino a trent’anni, inoltre nei casi più gravi si rischiano pene detentive fino a 18 anni di carcere. Ora si attende l’arrivo del testo in Aula per i primi giorni di giugno
La commissione Giustizia del Senato ha approvato ieri il disegno di legge per l’omicidio stradale. Un passo importante, ora il provvedimento passerà al vaglio dell'Aula, la discussione, stando a quanto dichiarato dal relatore PD Giuseppe Cucca, potrebbe iniziare entro i primi giorni di giugno. Il testo, approvato quasi all’unanimità e con le sola eccezione di Forza Italia, prevede pene severe per chi, sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti dovesse, alla guida di un veicolo (imbarcazioni a motore di ogni tipo comprese) uccidere qualcuno: si parla infatti della revoca della patente fino a trent'anni e di 12 anni - che diventano 18 in caso di omicidio plurimo - di detenzione. “Una buona notizia, uno straordinario passo avanti”, ha commentato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, che ha aggiunto: “un ottimo lavoro, lo dovevamo a tutte quelle famiglie che hanno perso un figlio o un parente. Una prima battaglia vinta anche per loro”. Soddisfatto il vice ministro della Giustizia Enrico Costa secondo il quale “è indifferibile un intervento per garantire una pena severa, ma soprattutto effettiva”. Più perplessa al riguardo invece l’Area popolare, convinta della necessità di pene severe, ma anche delle dovute differenziazioni: “sacrosanto punire chi uccide - ha spiegato il senatore Carlo Giovanardi - ma bisogna valutare anche il comportamento passato, i singoli casi”. Alcol e droghe non sono però gli unici fattori validi a determinare la pesantezza delle pene: anche per chi, non sotto effetto di sostanze, dovesse provocare la morte di una persona in seguito a una manovra pericolosa, sono infatti previste gravi sanzioni. In particolare, si parla di 7 o 10 anni se l’incidente mortale avviene, per esempio, perché si attraversa un incrocio passando con il semaforo rosso o si fa una manovra di inversione del senso di marcia. Stessa pena applicata anche in caso di incidente mortale in acqua se chi guida l’imbarcazione procede a una velocità superiore al doppio di quella consentita. Per quanto concerne invece la revoca della patente, sono previste alcune differenziazioni: se si provoca la morte di qualcuno mentre si guida ubriachi la revoca arriva fino a 15 anni; fino a 20 anni, invece, se in passato si è stati già risultati positivi all’alcol test e fino a 30 anni, cioè il massimo previsto, se durante la guida in stato di ebbrezza si supera il limite di velocità.
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