Contrastare il carovita generato dalle attuali dinamiche macroeconomiche attraverso aiuti concreti, cioè economici. A farlo - e non semplicemente a dirlo - non il governo italiano bensì un gigante dell’industria metalmeccanica come Brembo che, appunto, ha scelto di “aiutare” i suoi quattromila collaboratori italiani con una busta paga maggiorata di 1.000 euro. Una tantum per il mese di maggio, che all’azienda bergamasca è costata circa 6milioni di euro. “In una fase in cui nel nostro paese il forte aumento del costo della vita sta incidendo in modo importante sul bilancio delle persone e delle famiglie - ha dichiarato il presidente esecutivo di Brembo Matteo Tiraboschi - abbiamo voluto dare un segnale concreto a tutti i nostri collaboratori. Brembo ha sempre riposto particolare attenzione alle persone e anche in questa occasione vuole dimostrare loro la sua vicinanza”.

Altri che seguano l’esempio?
L’annuncio ha ovviamente raccolto l’apprezzamento da parte dei sindacati, convinti tra l’altro possa fungere da “apripista” per altre aziende italiane.
Il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia ha nello specifico parlato di un “fatto concreto e positivo che lancia un segnale importante”. Secondo il sindacalista, la scelta di Brembo potrebbe di qui alle prossime settimane essere “copiata” da altri gruppi industriali: “abbiamo già notizie di altre aziende che si stanno muovendo nella stessa direzione”, ha detto Benaglia. “È molto importante in questo momento complicato per il Paese e l’economia che oltre al dialogo con il Governo le parti sociali, direttamente, riescano a trovare soluzioni adeguate per sostenere la difesa dei salari in un settore importante come quello metalmeccanico”.