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Africa Eco Race 2020, più avventura e attenzione ai privati

Jean Louis Schlesser ha definito le novità in programma per la prossima edizione. Più sabbia e nuovi percorsi nell'entroterra della Mauritania, tappe diverse nel sud del Marocco, sulla scia dei primi rally verso Dakar: "Siamo in trattativa con la FIA per alcune modifiche al regolamento, altrimenti niente Coppa del Mondo". Botturi è già pronto a lottare per il bis, ma potrebbe trovare in Pedrero un avversario degno di lui
La Dakar cambia pelle spostandosi dal Sudamerica alla penisola arabica e così l'Africa Race spinge ancora di più sul concetto di avventura per legittimarsi come alternativa dedicata agli amanti dell'Africa.
The real race to Dakar, come la chiamano gli organizzatori, è stata presentata nella sua edizione 2020 martedì sera al palazzo della Gran Guardia di Verona, ed è lo stesso Jean Louis Schlesser a parlarci di come, pur senza stravolgimenti, la AER voglia cambiare.

Il nuovo percorso
Dal punto di vista del percorso stiamo valutando alcune opzioni interessanti. L'Africa Eco Race prevede sempre tanta sabbia: è uno dei nostri marchi di fabbrica e soprattutto la Mauritania è famosa in questo senso. È un panorama unico, una peculiarità che piace moltissimo ai concorrenti e che vogliamo mantenere, se possibile accentuare. Il nostro obiettivo è di portare la gara a Tijikia, anche se al momento non possiamo ancora dire se nel 2020 sarà possibile. Stanno costruendo una nuova strada in quella zona, ma deve essere ancora ultimato un piccolo tratto. Staremo a vedere, in un paio di mesi sapremo cosa fare”. Il completamento dell'opera è fondamentale per permettere alle assistenze di penetrare maggiormente nell'entroterra della Mauritania. In quella zona più a sud di Atar c'è la possibilità di disegnare nuovi interessanti itinerari, il tutto in una regione che già regala le speciali più belle, come quella di Chinguetti. Ma lo staff di tracciatori capitanato dalla leggenda dakariana Rene Metge lavorerà anche per definire novità nel tratto marocchino dell'Africa Race. L'intento è duplice: recuperare percorsi dei primi rally e fare qualcosa di nuovo, possibilità che potrebbe concretizzarsi nella parte più a sud, prima di portare la gara a Dakhla.

Partenza insieme alla Dakar
Novità anche nella data di partenza, che andrà a combaciare con quella della Dakar. Ma Schlesser spiega che si tratta di un'attenzione dedicata soprattutto ai concorrenti: “Per molti lasciare la famiglia a Capodanno è difficile, per cui mi hanno espresso il desiderio di un cambio in tal senso. Mi è sembrata una richiesta più che ragionevole, così partiremo il 5 gennaio per concludere la gara il 19, come sempre sulla spiaggia del Lago Rosa”. L'Africa Race 2020 partirà da Monte Carlo e vedrà svolgersi la passerella inaugurale in notturna: un tocco di fascino in più a beneficio di pubblico e media.

Nuovi arrivi
Massimo riserbo per ora sugli iscritti: se, come avevamo anticipato, della partecipazione di Botturi rimangono da capire i dettagli (a cominciare dalla moto che con ogni probabilità sarà ancora una Yamaha WR450 ufficiale), per il resto si avanzano molte ipotesi. Tra i nomi accreditati a una partecipazione nel 2020 anche Joan Pedrero Garcia, che sarebbe sicuramente un antagonista più che valido per il pilota di Lumezzane. Obiettivo degli organizzatori però è soprattutto allargare la base, sia con una categoria dedicata agli SSV, che con una maggiore attenzione alla malle moto: “Sono loro i veri combattenti dell'Africa Race – spiega Anthony Schlesser, responsabile media per la gara africana-. Riassumono lo spirito della gara alla perfezione e vogliamo che diventino maggiormente importanti. Per questo non solo daremo maggiore visibilità alla categoria, ma con Motul aiuteremo i partecipanti nei rifornimenti, nei servizi: gli iscritti avranno due casse a disposizione per il materiale e una serie di incentivi”.

Nuove regole
La malle moto riassume alla perfezione lo spirito delle origini. Uno spirito che Africa Eco Race punta a mantenere vivo più che mai, anche a costo di perdere la validità per la Coppa del Mondo FIA Rallyes Tout Terrain. Niente di definitivo in questo senso in ottica 2020, dal momento che Schlesser è in trattativa con la federazione internazionale su alcuni aspetti specifici. Il due volte vincitore della Dakar ha presentato alla Fia una serie di richieste: piloti prioritari primi solo nell'ordine di partenza della prima tappa e poi mescolati insieme agli altri a seconda della posizione di arrivo a fine tappa, regolamenti identici per tutti gli equipaggi in gara: “Vogliamo l'avventura, vogliamo che la nostra sia una gara dove convivialità, solidarietà restino in cima alle nostre priorità, e dove dal punto di vista tecnico la navigazione sia fondamentale, determinante” chiude Jean Louis Schlesser.
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