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Addio a certificato di proprietà e PRA moto e auto - Governo Renzi “rivoluzione inevitabile”

Con la spending review il Governo punta anche ad abolire il registro del PRA e il certificato di proprietà, una riforma che è stata tentata già negli anni scorsi, ma che è naufragata, bloccata dalla stessa burocrazia che si voleva eliminare. Vedremo se questa volta le promesse verranno mantenute
Ce la faranno?
Il “doppione” PRA e Motorizzazione è un'anomalia tutta italiana che da anni si dice sul punto di essere eliminata. La presenza di due registri di immatricolazione, quello della Motorizzazione e quello dell'ACI, infatti, oltre a essere inutile comporta un costo ai cittadini di ben 60 milioni di euro. Sulla questione è tornato nuovamente il Ministero dei Trasporti che, con la spendig review, punta a far approvare l'abolizione del PRA, “un'impresa” fallita già dal governo Prodi nel biennio 2006/2008. L'idea pare sia di unificare i due registri in un unico archivio (quello della Motorizzazione), soluzione che, se verrà approvata, porterà anche all'eliminazione del certificato di proprietà, emesso appunto dall'ACI. Il progetto è quello di unire quest'ultimo al libretto di circolazione emesso dalla Motorizzazione, facendoli diventare un solo attestato di idoneità e proprietà per un risparmio complessivo di circa 11 euro a atto. Secondo le parole del Ministro Lupi: “una rivoluzione necessaria e non più rinviabile.”  Vedremo nei prossimi mesi se alle promesse seguiranno i fatti, di certo per i consumatori non ci saranno risparmi degni di nota sui passaggi di proprietà: come già accaduto con l'abolizione della firma autenticata dai notai, i minori costi burocratici saranno intascati dalle agenzie che non ritoccheranno i prezzi. L'unico modo per risparmiare sarebbe introdurre il passaggio di proprietà online (come suggerivamo qui), ma è fantascienza.
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