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Giro E, dalla Sicilia al Veneto con le e-bike

L’edizione 2022 parte per la terza volta dalla Sicilia per risalire l’Italia insieme ai campioni della Corsa Rosa fino alla cronometro finale di Verona. Un’avventura di oltre 1.000 km e 24.780 metri di dislivello positivo suddivisa in 18 tappe ricche di fascino e, per alcune, di fatica. In gara 15 squadre in sella alle migliori eRoad disponibili sul mercato
Sei maglie in palio
Da Adrano, nella provincia metropolitana di Catania, a Verona in 18 tappe per 1.025 km totali e una media per frazione di 57 km. In totale sono previsti 24.780 metri di dislivello positivo per una media di oltre 1.350 metri di dislivello a tappa. Sono i numeri dell’edizione 2022 del Giro E, il Giro d’Italia in sella alle bici a pedalata assistita che si terrà dal 10 al 29 maggio in concomitanza con la Corsa Rosa dei campioni. Un appuntamento che per la terza volta parte dalla Sicilia e che vede i concorrenti subito impegnati in un’ascesa di fascino, quella di 22,8 km fino al Rifugio Sapienza sull’Etna. Dopo la trasferta a Messina i contendenti delle 15 squadre iscritte inizieranno la risalita dello Stivale seguendo il precorso degli assi del pedale. Un itinerario con molte altre tappe seducenti, come la Orsogna-Blockhaus di 93 km classificata con le “5 stelle” di difficoltà per la presenza del Passo Lanciano e per la salita finale di 13,4 km con punte di pendenza del 14%. Merita le “5 stelle” anche la Edola-Aprica, 78 km resi duri da due ascese, compreso il Mortirolo, salita ormai nella leggenda del Giro d’Italia. Tra le attrattive del Giro E 2022 ci sono da annoverare anche lo sconfinamento il Slovenia per la Kobarid-Santuario Castelmonte, la tappa 7 Civitanova Marche-Jesi da 96,4 km (la più lunga) e la prova conclusiva a cronometro di 17,4 km con arrivo nella suggestiva Arena di Verona. Tutte prove dove, accanto alle doti dei ciclisti, emergeranno le qualità delle bici a pedalata assistita consentendo di mettere a confronto i diversi approcci del costruttori di eRoad, ossia tra quelli che prediligono kit leggeri con batterie piccole da usare soltanto nelle situazioni più impegnative e altri che optano per sistemi con maggiore capacità in grado di offrire più assistenza a scapito del peso. Interpretazioni diverse che, come nel passato, saranno messe alla prova dal folto gruppo di partecipanti, compresi leggende del ciclismo, campioni di altri sport o manager appassionati di bicicletta. Obiettivo comune è la conquista della maglia Viola indossata dal leader della classifica generale, ma pure delle altre maglie: Arancione (prova cronometrata), Verde (prova regolarità a squadre), Bianca (giovani), Pistacchio (prova regolarità mista) e Rossa (master).

L’animo “verde” della Corsa Rosa
Competizione a parte, sono da segnalare alcune iniziative collaterali di interesse come l’Expo-E, una fiera della micromobilità, della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente che animerà il fine settimana a Catania, Napoli, Torino, Verona. Un evento pensato per fare conoscere le qualità delle e-bike e per promuoverne l’utilizzo nella vita quotidiana al fine di ridurre il consumo di carburante di origine fossile e l’inquinamento. Altro progetto all’insegna della sostenibilità è il Ride Green. Nato nel 2016, si prefigge di ridurre gli effetti del passaggio della Corsa Rosa sul territorio, attraverso la corretta gestione dei flussi dei rifiuti prodotti, ricorrendo a un sistema di tracciabilità. Con l’ausilio di oltre 200 volontari e di numerose aziende locali, coordinate anche dalla cooperativa Erica, i rifiuti prodotti nelle varie località toccate dal Giro d’Italia vengono raccolti in apposite isole ecologiche posizionate nei punti strategici di ogni tappa, e successivamente avviati al riciclo per essere trasformati in materia prima seconda ed essere rimessi nel ciclo produttivo. Oltre alla raccolta differenziata, il progetto green della Corsa Rosa opera su altri due canali: l’educazione con BiciScuola e la mobilità sostenibile con il Giro-E.
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