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MV Agusta: una crossover 950 tre cilindri e… molto altro

Sono parecchie le novità su cui stanno lavorando gli uomini di MV. La più vicina alla produzione è incentrata su un inedito motore a tre cilindri di 950 cm³ che dovrebbe equipaggiare una nuova crossover, ma dobbiamo aspettarci tanto altro: naked, sportive e anche elettriche
Cosa bolle in pentola
MV Agusta ha in cantiere diverse novità, e anche molto significative: lo ha svelato il CEO Timur Sardarov in una intervista rilasciata a Motorcyclenews.com.
La più vicina alla produzione è incentrata su un inedito motore a tre cilindri di 950 cm³ che dovrebbe equipaggiare una nuova crossover (qui sopra il cocept Tricuiser sviliuppato dagli studenti dello IED di Torino). Il propulsore sta già effettuando tutti i test di collaudo e dovrebbe essere pronto verso la fine dell’anno, mentre la moto completa è prevista per il 2023. La nuova power unit riempie lo spazio fra il tre cilindri 798 cm³, il più piccolo tra quelli prodotti dall’azienda, e il quattro cilindri 998 cm³, il più grosso, ed è strutturato per equipaggiare diverse famiglie di modelli, anche naked e sportive.
«Sarà la sintesi delle conoscenze presenti in MV Agusta e delle nostre capacità ingegneristiche – ha sottolineato l’uomo d’affari russo ¬–. Per noi sarà una pietra miliare. Sul mercato non c’è nulla come questo».
Sono previste due versioni, una caratterizzata da una potenza elevata ed una minore coppia, e l’altra all’opposto, meno potente e più trattabile.
È in arrivo qualcosa di nuovo anche sul fronte Brutale 1000, si tratterà di una nuova variante della super naked che già conosciamo, ma al riguardo Sardarov non si è sbilanciato limitandosi a dire che arriverà molto presto.
È allo studio anche un nuovo motore di piccola cilindrata, inferiore a 675 cm³, e c’è ancora qualcos’altro non meglio specificato: «Attualmente stiamo sviluppando tre piattaforme tecnologiche» è stato sul vago il CEO.
In compenso ha annunciato che ritornerà il marchio Cagiva: sarà la branca del Gruppo focalizzata sulla mobilità elettrica e dovremmo vedere qualcosa entro i prossimi 24 mesi. Con una particolarità importante: nonostante si tratti di un settore molto diverso da quello già noto dei motori endotermici, l’obiettivo è che tutto quanto venga sviluppato internamente, senza appoggiarsi a strutture esterne.
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