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Itinerari in moto: Abruzzo sconfinato per un turismo dal sapore di libertà

Da L'Aquila a Campo Imperatore ci sono diverse possibilità di viaggiare con piena soddisfazione in un ambiente che ricompensa sia l'occhio che la guida. Il Gran Sasso è il punto di riferimento di tutto il percorso che si snoda tra pascoli, laghi e passi dal sapore alpino
L'estate non è ancora finita e dopo le vacanze la voglia di andare in moto spesso non si esaurisce, anzi trova nuovi appetiti. Pur senza disporre di molti giorni ci si può togliere ancora più di una soddisfazione prima di riporre la moto in garage per l'inverno. InSella.it vi offre alcune idee per fine settimana all'insegna di un mototurismo di relax e soddisfazione.

Spazi inaspettati
Il centro Italia ha grandi spazi incontaminati e l'Abruzzo è sicuramente tra le regioni che possono regalare al turista in moto le più grandi soddisfazioni. Il parco del Gran Sasso in particolare è una meta molto ambita e l'itinerario qui proposto ne percorre lunghi tratti. La partenza è a L'Aquila, i primi cinquanta chilometri si sviluppano inizialmente sulla statale 80 e poi sulla SR577, che si prende a est di Pizzoli (42.486294, 13.364027), svoltando a sinistra verso il lago di Campotosto intorno al chilometro 30. Il paesaggio alterna boschi a pascoli, la strada è bella e piena di curve, occorre solo fare attenzione al fondo, che a tratti può essere imperfetto, ed è meglio equipaggiarsi con abbigliamento adeguato, visto che si sale in ambiente montano, oltre i 1300 metri di quota.
 A sinistra il lago di Campotosto, a desta piazza del Duomo a l'Aquila

Pascoli e vette
Quando si raggiunge il lago a Sella Pedicate (42.513001, 13.366994), si svolta a sinistra costeggiandolo per lunghi tratti, fino a Poggio Cancelli. Quindi si procede sulla regionale fino al paese di Campotosto e si ritorna per la sponda di levante. Di nuovo al bivio con la SS80 la si imbocca svoltando a sinistra e da questo momento la sagoma del Corno Grande continuerà ad accompagnare i viaggiatori, svettando sul panorama con i suoi quasi 3mila metri di altitudine. Verso nord la SS80 si lascia percorrere a marce lunghe: è una strada scorrevole, nel parco del Gran Sasso non mancano innumerevoli deviazioni culturali e panoramiche. Dopo Montorio al Vomano, intorno al chilometro 120, la guida si fa più sportiva per chi decide di proseguire, mentre i più tranquilli potranno anche decidere di spezzare il percorso in due e fermarsi a dormire in uno dei paesi della zona. I viaggiatori che proseguono imboccano la SS491 in direzione Isola del Gran Sasso. A Tembrietta si prende la SP37: una strada secondaria che permette di arrivare a Castelli, centro con una grande tradizione nella lavorazione della ceramica. Da qui si procede per Rigopiano: il fondo rovinato richiede cautela ed è sempre meglio aggiornare le informazioni in proprio possesso prima della partenza per assicurasi che le strade siano percorribili.

Davvero bisogna tornare indietro?
Pascoli, montagne e faggete accompagnano i turisti fino a Vado di Sole, dove la vista si apre su Campo Imperatore. Il panorama è vastissimo e la tentazione di una sosta per consumare arrosticini è difficilissima da allontanare. Per una trentina di chilometri si procede in un ambiente davvero appagante sia per quanto riguarda la vista che la guida.
Negli ultimi chilometri prima di Fonte Cerreto la strada si fa tortuosa: sulla SS17bis si prosegue per curve di nuovo fino alla SS80, in località passo di Capannelle. A questo punto con una ventina di km si torna a L'Aquila, quando il navigatore ne segnerà circa 300 complessivi, a seconda delle deviazioni prese.
A sinistra  una vista di Campo Imperatore, a destra passo della Capannelle
 

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