Il cuore del progetto della rinnovata Transalp di Honda è il nuovo bicilindrico parallelo di 755 cm3 (lo stesso della Hornet), in grado di sviluppare ben 92 CV e 75 Nm di coppia. Ricchissima anche la dotazione elettronica che comprende l’acceleratore elettronico, 5 riding mode, 5 livelli di controllo di trazione (integrato con il controllo dell’impennata), 4 livelli di erogazione potenza, 3 livelli di freno motore e 2 livelli di ABS. La ciclistica sfoggia un robusto telaio a diamante in acciaio, sospensioni Showa a lunga escursione (200 mm per la forcella e 190 mm per il mono ammortizzatore dotato di leveraggio progressivo Pro Link) e ruote da 21” anteriore e 18” posteriore come le enduro “vere”. Le sovrastrutture offrono un buon compromesso tra protezione aerodinamica, comfort su strada e guidabilità in fuoristrada. Il serbatoio da 16,9 litri è ben sagomato e insieme al peso di soli 208 kg in ordine di marcia e alla sella a 85 cm da terra, rende facile la vita a bordo. I fari sono full led, mentre gli indicatori di direzione si spengono automaticamente e attivano l’hazard in caso di frenata di emergenza.
Protegge bene, ma...
Montando in sella tutto è dove ci si aspetta di trovarlo e la guida si rivela da subito facile e intuitiva. Da fermi, la seduta a 85 cm da terra e i fianchi stretti del serbatoio aiutano a mettere facilmente i piedi per terra. In movimento invece si apprezza la potenza e la fluidità del motore che spinge forte da 2.000 a 10.000 giri (soglia di intervento del limitatore), trasmettendo solo qualche vibrazione al manubrio intorno ai 4.000 giri. Bene il cambio (optional quello elettronico), rapido e preciso, morbida da azionare la frizione. La protezione dall'aria è buona, nonostante il parabrezza non sia regolabile, nemmeno con gli attrezzi; nei lunghi trasferimenti autostradali, inoltre, non ci sarebbe dispiaciuto avere il cruise control, non disponibile nemmeno come optional. Tra le curve sorprende per la maneggevolezza e l’agilità, merito dell’eccellente bilanciamento dei pesi: la Transalp si conferma una moto facile, adatta a tutti.
Leggerezza nel fuoristrada
Ancora una volta, il peso contenuto contribuisce al divertimento anche in off-road. Sugli sterrati la Transalp si guida bene, grazie anche alle sovrastrutture snelle. Soltanto il manubrio ci è parso montato un po’ troppo basso per una guida efficace in piedi sulle pedane, un piccolo neo facilmente risovibile ruotando il manubrio. Bene le sospensioni, sensibili ai piccoli urti e ben sostenute sugli impatti più importanti; peccato manchi il pomello da remoto per la regolazione del precarico del mono. Piace la frenata che, grazie alle pinze di tipo assiale a doppio pistonicno, restituiscono un azionamento morbido e modulare.
Perché sì
Il bicilindrico fluido nell'erogazione della potenza ma sempre pronto a tutti i regimi
Il piacere di guida su strada e l'efficacia tra le curve
Il pezzo tra i più bassi nella sua categoria
Perché no
Il parabrezza privo di regolazioni
Qualche vibrazione, poco fastidiosa ma presente, ai medi regimi
Posizione di guida in fuoristrada (in piedi sulle pedane) migliorabile