Le linee tondeggianti richiamano ai nostalgici anni sessanta, così come la carrozzeria in acciaio con dettagli lussuosi e retrò: il faro anteriore con luce ha led ha una più classica cornice cromata, la pedana ha inserti antiscivolo in gomma e la sella ampia e ben imbottita è sdoppiata sopra un vano per un casco jet, davanti a un portachiavi in metallo e i pneumatici da 12” hanno la consueta fascia bianca. Più moderna la base tecnica, a cominciare dal motore che sulla Grand Prix è un monocilindrico 4 tempi a 2 valvole raffreddato ad aria sul 125 e a liquido sul 200. Identica invece la ciclistica su entrambi, così come i freni entrambi a disco. In strada è agile e si guida con facilità. Il motore 125 è tranquillo mentre il 200 è più pronto nelle partenze e ha un buon allungo. Ottima la capacità del serbatoio per uno scooter di questa taglia: ben 11 litri. Pilota e passeggero siedono comodi è c’è spazio a sufficienza sulla pedana, piatta e sfruttabile. Le sospensioni sono robuste (e un po’ rigide), i freni a disco adeguati alle prestazioni dei due motori.
Perché sì
Comfort: la sella è ben imbottita e c’è spazio per pilota e passeggero – Maneggevolezza: pesa poco e ha il baricentro basso, in città è agile – Pedana: piatta e ben sfruttabile
Perché no
Freno posteriore: la leva va azionata con attenzione per non bloccare la ruota – Sottosella: piccolo ci sta solo un casco jet – Sospensioni: robuste ma rigide, sul pavè si saltella