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Storie del Motomondiale – Un calcio nel sedere da Kenny Roberts

Non tutti hanno il carisma di Kenny Roberts, per cui il suo metodo per motivare i piloti oggi sarebbe improponibile, però fu senz’altro efficace

Non è facile motivare un pilota in difficoltà, lo sanno bene i coach che adesso vanno tanto di moda. Alan Carter, nella sua autobiografia “Light in the Darkness”, racconta il metodo di Kenny Roberts. Carter nel 1983 a 18 anni aveva vinto il GP Francia 250 di velocità e per molto tempo è rimasto il più giovane vincitore di un Gran Premio. L’anno dopo “King Kenny” aveva voluto lui e Wayne Rainey nel suo team appena fondato, che correva nel mondiale 250 con due Yamaha. Ma i risultati erano molto inferiori alle aspettative.

 

Cosa accadde davvero

“Wayne ed io eravamo un po’ depressi riguardo le nostre moto – ricorda Carter – . Nella migliore delle ipotesi erano mediocri e i nostri avversari avevano alzato l’asticella – adesso le loro erano molto più veloci. Wayne si lamentò con Kenny, dicendo che con quelle moto non si poteva combinare niente, ed io lo appoggiai. Roberts disse: “Bene, ok ragazzi, vediamo qual è il problema”.

Fece tre giri al Paul Ricard – ricordate che a quel tempo si era già ritirato dalle corse, ma non lo avreste mai indovinato. Roberts girò un secondo più forte del miglior tempo mio e di Wayne prima di rientrare al box. Cosa potevamo dire a quel punto? Avrei voluto strisciare in un posto lontano.

Roberts disse: “Guardate, f#§§*§@ coppia lamentosa di teste di c@%%#, questo è ciò che abbiamo. Ora, andate fuori e guidate così”.

Posso parlare solo per me stesso, ma questo calcio nel sedere era ciò di cui avevo bisogno dal boss.

Semmai c’è stato un momento che ha improntato la mia carriera, è stato quello. Da quel rovente giorno d’estate Le Castellet cominciai a guidare come un talento. Ispirato dall’umiliazione ricevuta da Roberts, passai dalle posizioni di mezza classifica direttamente al gruppo di testa, superando alcuni dei migliori al mondo”.

Attenti però che i tempi sono cambiati e non tutti hanno il carisma di Kenny Roberts. Non cercate di imitarlo…

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