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Max Biaggi: “Le corse sono archiviate”

Il “Corsaro” ha nuovamente ribadito di aver chiuso con le moto e le gare, e di aver concentrato tutta la sua attenzione nel suo nuovo ruolo di team manager. Ha parlato nel dettaglio del suo compito e dell'incidente che gli ha cambiato la vita ha detto: “Ho capito tante cose più da vicino, perché in quel letto c'ero io”
"Seguo attivamente i ragazzi"
Dal sei volte campione del mondo non dobbiamo aspettarci nessun rientro. Questo è quanto si evince dalle dichiarazioni che ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport in occasione dell’evento organizzato per i 20 anni dell’Associazione Andrea Tudisco. Al termine di questo 2017, dopo il grave incidente che ha avuto in moto lo scorso 9 giugno e dopo il suo primo anno da team manager nel CIV con il Max Racing Team Mahindra, Max Biaggi ha infatti dichiarato: “Non sto ripensando a tornare a correre. Ormai è archiviato. Le mie prospettive di vita sportiva sono legate a un team che seguo in prima persona, oltre ad esserne il proprietario. C’è l’anima e corpo di tutta quella che è stata la mia carriera sportiva. Ci sono persone che mi hanno aiutato nei successi che ho avuto negli ultimi anni. Tecnici validi con cui ho fatto una parte della mia carriera. Ho rimesso in moto un meccanismo che mi appaga molto sul piano romantico di quello che è il vecchio motociclismo”. L’attenzione è tutta ora concentrata sui giovani e sulla loro crescita: “La squadra offre la possibilità a due ragazzi per anno di approdare al mondo del professionismo e cercare di diventare piloti. Seguo attivamente questi ragazzi soprattutto sulla parte prima di andare in moto. Non dico la preparazione ma quello che è la gara, come approcciare, dando anche dei consigli sulla parte tecnica”. Sull’incidente del 9 giugno ha detto: “Quando si subiscono dei traumi così importanti è logico che selezioni. È una selezione naturale di tutto quello che è il tuo trascorso e di ciò che dovrà ancora venire. Si diventa in un certo senso anche un po’ più duri con se stessi, capisci tante cose più da vicino perché sei il diretto interessato”.
 
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