Salta al contenuto principale

Africa Eco Race 2024, la rivincita del Bottu

Il pilota di Lumezzane ha vinto la tappa da Mahmid ad Assa, approfittando di una incertezza di Cerutti. Ottimo lavoro del team Yamaha, con Pol Tarres che ha "tirato" per tutti gli ultimi 180 chilometri. Tappa durissima: quarto Giovanni Gritti a 34'22", distacchi pesantissimi per tutti gli altri

Dopo la batosta della seconda tappa, per gli avversari di Jacopo Cerutti non è stato semplice mettere insieme i pezzi e recuperare la fiducia necessaria per provare a controbattere. Ma le gare africane sono lunghe, l'esperienza conta e i campioni non si arrendono facilmente. Alessandro Botturi ha vinto la tappa da Mahmid ad Assa, con 1'29” di vantaggio sul compagno di squadra Pol Tarres e 3'47” su Jacopo Cerutti, che ha limitato i danni.

 

Un'altro esame difficile

La terza tappa presentava uno sviluppo decisamente importante: 522 chilometri, di cui ben 462 di prove speciali. La parte di percorso tra Mahmid e Assa non è certo una novità, ma questo tratto tradizionale della AER è sempre incredibilmente bello sotto il profilo dei paesaggi in cui i concorrenti si trovano immersi, tra canyon, distese punteggiate di alberi, grandi catene di montagne a segnare il confine con l'Algeria. I piloti si sono diretti verso l'Erg de Chegaga, lungo le piste dello Oued Draa.

Anche nella giornata di oggi la sezione di dune comunque è stata considerevole, 40 chilometri piuttosto impegnativi, da est verso ovest. Il lago Iriqui ha poi segnato il ritorno verso le piste, con la gara che si è mantenuta lunga una sorta di spartiacque tra le zone sabbiose dell'Algeria da un lato e la parte montagnosa dall'altra. Non contenti, i tracciatori hanno voluto rendere lo stage più “piccante”, inserendo una chiusura tutta incentrata sulla navigazione.

 

La rivincita del Bottu

Cerutti ha impresso nuovamente un gran ritmo alla gara, ma una volta dentro il grande catino di dune ha commesso un errore – capita anche ai migliori - e ha girato un po' alla ricerca di un way point, favorendo il ritorno dei due di Yamaha. A quel punto li ha seguiti e Pol Tarres ha fatto la gara almeno per gli ultimi 180 chilometri. Botturi, che era partito dietro di lui e che ha proseguito sempre nella sua scia ha così vinto la speciale. “Una giornata durissima, ma è andata bene. Abbiamo approfittato di una difficoltà di Jacopo per andare a riprenderlo e da lì abbiamo fatto la gara – ha spiegato Botturi -. Ma io non me la ricordavo così dura l'Africa Eco Race”. “Ho spinto parecchio nel finale, l'abbiamo portata a casa. Il piede fa male, ma quando si vince non ci si fa caso” ha aggiunto Tarres. Di lì a poco arriva anche Cerutti. “Oggi veramente non finiva più, e domani sarà ancora più lunga”. Jacopo dice il vero: 472 chilometri, di cui 467 di speciale, da Oued Draa a Fort Chacal. Nella gara “degli altri” ottimo quarto posto di Giovanni Gritti, risalito anche nella generale fino ai piedi del podio.

 

La classifica

  1. Jacopo Cerutti (Aprilia-ITA) 11h47'19”

  2. Alessandro Botturi (Yamaha-ITA) +06'20”

  3. Pol Tarres (Yamaha-AND) +06'55”

  4. Giovanni Gritti (Honda-ITA) +01h32'13”

  5. Guillame Borne (Husqvarna-MAR) +01h32'17”

  6. Alexandre Vaudan (KTM-SUI) +01h46'31”

  7. Attilio Fert (KTM-FRA) +02h29'18”

  8. Francesco Montanari (Aprilia-ITA) +02h40'59”

  9. Nicolas Charlier (Yamaha-BEL) +02h44'05”

  10. Massimiliano Guerrini (Husqvarna-ITA) +02h44'38”

Leggi altro su:
Aggiungi un commento