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Obbligo di revisione biennale moto: la Francia decide per il no

L’obbligo di revisione biennale per tutti i veicoli a due e tre ruote porta ad un miglioramento in termini di sicurezza sulle strade e minore inquinamento? Non secondo il Ministero dei Trasporti francesi che, accolte le proteste dei motociclisti, ha abrogato la direttiva EU che lo imponeva…
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Politica e trasporti
Niente revisione
Imposto per mezzo di una direttiva europea del 2014, l’obbligo di revisione biennale dei veicoli a due e atre ruote verrà abolito, in Francia, a partire dal 2023. Una decisone presa a seguito della lunga “lotta” a cui hanno partecipato, tra gli altri, la Federazione Motociclistica Francese (FFM) e la Federazione Francese Motociclisti Colere (FFMC) conclusasi pochi giorni fa con il  Decreto n° 2022-1044 del 25 luglio 2022. “Accogliamo con favore la pubblicazione del decreto che abroga i controlli tecnici, rispettando così gli impegni presi dal Presidente della Repubblica”, ha detto il Presidente della Federazione Motociclistica Francese Sébastien Poirier, che ha poi precisato: “nella continuità del suo predecessore, il Ministro si è dimostrato particolarmente attento alle nostre raccomandazioni”.

Altre soluzioni?
La direttiva europea del 2014, va ricordato, prevedeva l’imposizione di una verifica per i veicoli a due e tre ruote (e quadrcicli) motorizzati entro il 1° gennaio 2022, con alcune deroghe nel caso in cui fossero state messe in atto altre efficaci (anche se non meglio specificate) misure per quanto riguarda in generale la sicurezza stradale. Questa, almeno, è la direzione in cui s’è mosso Ministero dei Trasporti francesi che, con il supporto delle singole Federazioni e convinto che la revisione biennale non porti di fatto ad un diretto miglioramento della sicurezza per tutti gli utenti della strada, s’è messo in questi ultimi mesi al lavoro per rintracciare possibili soluzioni utili a migliorare non solo la sicurezza dei veicoli ma anche le loro “prestazioni ambientali”. Alcuni esempi ne sono in tal senso gli incentivi all’acquisto di nuovi modelli elettrici meno inquinanti, la riforma della patente di guida, l'obbligo di indossare determinati dispositivi di sicurezza (come l’airbag per motociclisti) oppure i controlli automatici delle emissioni sonore. Alcune di queste misure, già in fase di sperimentazione, entreranno in vigore già nei prossimi mesi. 

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