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Nuovo Suzuki Burgman 650, quattro chiacchere con i progettisti

Il nuovo Suzuki Burgman 650 è per Suzuki la novità più importante per il mercato europeo. Abbiamo parlato con i responsabili del progetto per approfondire le nostre conoscenze e capire quanto è cambiato il maxi giapponese
Una delle novità più importanti di Suzuki per il 2012 è senza dubbio il nuovo Burgman 650. Il maxiscooter di Hamamatsu è stato rivisto senza stravolgerne la sostanza, ben apprezzata in Italia. A Eicma abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta con le persone che hanno curato questo delicato “intervento”. Akihiro Sudo, già capo ingegnere della V-Strom 650 e responsabile del progetto ci tiene a sottolineare che lo “spirito” del Burgman  non è cambiato “Il Burgman è molto apprezzato in Europa, specialmente in Francia e in Italia” ci dice. “I nostri clienti ne sono così soddisfatti da riacquistarlo più volte. Tuttavia, nonostante le vendite fossero ancora su buoni livelli, era da molto tempo che non veniva aggiornato. Alla pari dei clienti, noi di Suzuki eravamo orgogliosi della vecchia versione, e ne abbiamo seguito le linee guida anche per quella nuova. Il nuovo Burgman 650 doveva infatti avere uno stile forte e riconoscibile, essere un riferimento quanto a protettività e non poteva peccare in agilità nel traffico urbano.”

- A parte il nuovo design, cosa è cambiato sotto la carrozzeria?
“Abbiamo lavorato sodo per ridurre al minimo gli attriti interni - continua l'ingegner Sudo - e complice una nuova frizione siamo riusciti a ridurre i consumi del 15%. I risultati sono così buoni che lo scooter rispetta già la futura normativa antinquinamento Euro4.” “Anche il design vuole coniugare forma e funzione” interviene  Yoshinori Kohinata, designer del Burgman. “La parte posteriore è stata infatti snellita al massimo. In questo modo abbiamo risparmiato peso e reso più facile lo slalom tra le auto in colonna, senza però perdere nulla quanto a spazio sottosella. Ciò è stato fatto per rispondere alle richieste della clientela, che lamentava le eccessive dimensioni del vecchio maxi. L'acquirente-tipo del Burgman è infatti maschio, ha oltre 40 anni, non rinuncia a un oggetto esclusivo e utilizza lo scooter prevalentemente sul tragitto casa-lavoro. Per lui ho creato linee tese ed eleganti, ispirandomi alle forme che la seta assume quando viene sventolata. Il lavoro è stato lungo, visto che siamo partiti con più di 100 bozzetti per arrivare a quattro alternative, prima di deciderne l'aspetto che potete vedere oggi.”

-  Pensate sia utile creare family feeling unico per tutta la gamma Suzuki?
“Le somiglianze ci sono – dice Kohinata- solo che non sono in orizzontale, ma in verticale. Le GSX-R sono su tutte simili, così come lo sono i Burgman e come lo erano le V-Strom. Non credo che avremo mai un tratto distintivo che si adatti bene su tutti i i modelli del listino.”

- È un lavoro più semplice disegnare uno scooter oppure una moto, che di solito ha meno particolari?
“Non c'è paragone: disegnare uno scooter è 10 volte più difficile! Per fare un esempio: una GSX-R ha 50 elementi di carrozzeria, mentre il Burgman ne ha più di 100.”

- Passando alla tecnica, siete stati i primi (e finora gli unici) ad utilizzare un variatore elettronico che simula un cambio tradizionale. Troviamo però i comandi, azionabili solo con il pollice, un po' scomodi da utilizzare. Altre concorrenti hanno optato per una più confortevole soluzione pollice-indice. Perché non vi siete adeguati a quello che è ormai diventato il nuovo standard?
“È una questione di sicurezza - risponde l'ingegner Sudo - perché utilizzando l'indice si deve staccare il dito dalla manopola. In Suzuki siamo sempre molto attenti all'incolumità del guidatore e crediamo che questa disposizione dei comandi sia ancora la migliore. Tra l'altro crediamo che questa soluzione tecnica esclusiva sia un ottimo motivo di acquisto e ci collochi ancora davanti alla concorrenza.”

- Però non avete ancora dotato il Burgman 650 di traction control...
“Non lo abbiamo previsto. Per le potenze in gioco pensiamo che questo scooter ne possa fare a meno. Tuttavia siamo sempre attenti alle esigenze del mercato e se i nostri clienti lo chiederanno, non escludo che in futuro lo monteremo.”

- I maxiscooter sono ormai diventati le ammiraglie tecnologiche delle case. Ma il mercsto continuerà ad apprezzarli?
“Crediamo che il crescente interesse per l'ambiente, i costi del carburante alle stelle e l'intenso traffico urbano spingeranno i clienti (e di conseguenza le case) verso scooter sempre più compatti e meno assetati di carburante. In Europa ci aspettiamo che la domanda di scooter sotto i 300 aumenti, per il loro ottimo equilibrio tra consumi, fruibilità e prestazioni. La nicchia dei maxi però sopravviverà.”

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Xrunner
Mer, 11/21/2012 - 16:05
A parte il rinnovamento dell'estetica, comunque molto simile alla precedente, le modifiche alla meccanica non sono enormi (minori attriti, alleggerimento ... ci mancherebbe) se si considera che è da 10 anni che sono sempre quelle. E' sicuramente uno scooterone comodo e valido, ma non si può parlare di vero rinnovamento. Si spera almeno abbiano eliminato i problemi di gioventù, visto che finora non l'avevano fatto.
suzukistanonpe…
Mer, 11/21/2012 - 22:49
...direi eccellente, se non fosse troppo TAIWANESE la coda... e molto poco Jap... Come dicono i tecnici, chi lo ha avuto.... lo ricompra.... Verissimo, non esiste altro di paragonabile han fatto bene a non stravolgere... La coda non esprime continuità... ma magari fra 5 anni sarà attuale... era la parte che + necessitava interventi. C'era poco da migliorare.... renderlo + leggero non è una priorità. Speriamo riuscire a ricomprare....