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MotoGP 2015, Casey Stoner: “So qual è il problema di Marquez, me ne ero già accorto”

Casey Stoner è in Italia e ieri ha fatto una puntata a Brembate di Sopra, alla sede di Nolan, dove ha presentato il nuovo casco Carbon Fitting che userà per la 8 Ore di Suzuka. Il pilota australiano si è fermato a lungo a parlare con noi e ci ha parlato della MotoGP, di Honda e Ducati, dei problemi di Marquez e per chi tifa in questa stagione...
Casey Stoner tornerà in gara quest'anno per la 8 Ore di Suzuka, tutto è ormai pronto e abbiamo avuto l'occasione di parlare con lui in Nolan, dove è stato presentato il casco che il pilota australiano userà in gara. Casey Stoner è arrivato un po' in ritardo, a causa del traffico in autostrada, con un sorriso smagliante e uno sguardo rilassato, accompagnato dalla moglie Adriana e dalla piccolina Ally. Il due volte campione della MotoGP è di casa in Nolan, il patron Alberto Vergani, è stato uno dei primi a credere in lui, sponsorizzandolo, permettendo alla famiglia Stoner di restare in Europa, portandolo in MotoGP nel team di Lucio Cecchinello e poi, l'anno successivo in Ducati, quando da “Rolling Stoner” si passò a parlare del campione del mondo Stoner. Casey è stato oltre due ore a parlare con noi, ecco cosa ci ha raccontato.

Casey stai per tornare a disputare una gara di moto...
Sì, torno a correre ma non in MotoGP. Honda mi aveva già proposto diversi anni fa di prendere parte alla 8 Ore di Suzuka e a me è sempre interessata perché ho visto passare di lì tutti i miei idoli. Quando correvo in MotoGP era decisamente impossibile pensare di farlo, c'erano troppi impegni, e ora non corro da due anni ma sono contento di tornare a correre. Non vedo l'ora di iniziare!

Hai lasciato la MotoGP perché eri stanco di quel mondo, pensi che ora sia un po' cambiato? E se pensassi a tornare, preferiresti Honda o Ducati?
Io sono un pilota Honda. No, non penso sia cambiato abbastanza. Sicuramente sono stati fatti miglioramenti con i sistemi dell'elettronica e quest'anno il campionato è decisamente più interessante. I livelli delle case costruttrici si sono alzati, sono diverse a lottare per il podio, Ducati è tornata ad essere competitiva, Suzuki è rientrata in campionato ed è difficile dire chi vincerà il titolo.

Avresti voluto sostituire Dani Pedrosa ad Austin e in Argentina, ma Honda ha preferito di no. È cambiato qualcosa nel vostro rapporto?
È stata una decisione di Honda e la rispetto, questo non vuol dire che voglio fare una wild card nel corso della stagione e che voglio tornare a fare la MotoGP. Era solo per sostituire Dani Pedrosa, non avevo grandi aspettative sul risultato. Avrei anche potuto aiutare Marc Marquez, sarebbe stato un ritorno solo per quelle due gare su due tracciati dove tra l'altro non ho mai corso.

Sei stato alla Lamborghini, ti stai riavvicinando a Ducati?
No, sinceramente non c'è nessuna connessione tra Ducati e Lamborghini. Lamborghini è Lamborghini, è qualcosa che ho sognato da tanti anni e guidare quelle macchine è stata una bella opportunità. Per i ragazzi di Ducati sono contento dei buoni risultati che stanno ottenendo, dopo aver vissuto tre anni veramente difficili ed è bello rivedere la Desmosedici nelle posizioni di testa.

Cosa ne pensi dello stile di guida di Marc Marquez? Sembra simile al tuo...
Potrebbe sembrare simile, ma ogni pilota alla fine ha il suo. Sia io che lui tendiamo a far "scivolare" la moto, ma ci sono comunque delle differenze. Senza dubbio Marc ha un incredibile controllo della moto e ha fatto un lavoro fantastico.

Qual è il problema della Honda in MotoGP?
Lo so, ma non posso dirlo. Me n'ero già accorto nei test in Malesia, anche se non pensavo che Marquez avrebbe fatto così tanta fatica durante il campionato.

Sembra che in Italia tu abbia più fan da quando hai smesso di correre, come te lo spieghi?
Probabilmente perché non sono più il nemico di Valentino (scherza). Scherzi a parte, è fantastico tornare in Italia per me, mi piace molto trascorrere un po' di vacanze qui, venire a salutare i miei amici e godermi i bei posti e il fantastico cibo.

Non vorresti proprio tornare in MotoGP?
No, sinceramente no, ero troppo impegnato e ora preferisco godermi il mio tempo libero e andare a pesca. Mi mancano le persone che ci lavorano, a volte avrei voglia di fare le qualifiche perché mi divertivano, ma poi ricordo lo stress e la pressione che avevo addosso...

Per chi tifi e chi pensi vincerà il campionato MotoGP?
Finora Valentino è il leader in classifica, ma onestamente Marc Marquez ha fatto due stagioni strepitose negli anni passati. Sicuramente un po' è stato fortunato e gli infortuni dei suoi avversari Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa lo hanno forse facilitato, ma soprattutto l'anno scorso con più esperienza e molta confidenza con la moto ha disputato un grande campionato. Lorenzo adesso è incredibilmente veloce, Pedrosa è stato frenato dall'operazione al braccio, ma se devo decidere chi tifare dico loro due perché sono due piloti che rispetto molto.

Hai rifiutato un contratto biennale di Honda ultramilionario, una decisione difficile da prendere per un pilota...
So che, soprattutto qui in Europa, la gente non capisce perché io abbia deciso di ritirarmi. Io sono stato onesto, non sono quel genere di persona che sorride alle telecamere mentre ha in testa tutt'altro, come possono fare altri. A me piacciono le relazioni vere, anche con i meccanici e i ragazzi con cui lavoro che sono molto vicini a me. Il denaro non è importante per me, non correvo per quello, e anche Nolan segue la mia stessa filosofia, e mi supporta dall'inizio e ha creduto nelle mie potenzialità.

 
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